Prima assemblea regionale per il raggruppamento nato nel febbraio del 2020 in Liguria, l'unico che rappresenta l'intera filiera produttiva del mondo dell'audiovisivo e del cinema e che in poco più di un anno e mezzo ha duplicato i propri associati. I professionisti liguri chiedono strumenti mirati e maggiore competenza: la Liguria non deve solo fare da set e ospitare produzioni, deve realizzarle e deve far crescere le realtà imprenditoriali di questo comparto. L'assemblea regionale ha confermato per altri quattro anni nel ruolo di portavoce Alfonso Cioce.
"Ci siamo lanciati in una sfida difficile – spiega il Portavoce di Cna Cinema e Audiovisivo Liguria Alfonso Cioce -: creare un raggruppamento d'interesse per il comparto creativo-culturale, un settore che in Liguria non è mai stato sindacalizzato. Ad un anno e mezzo dalla nascita di Cna Cinema e Audiovisivo Liguria siamo una realtà e, attualmente, a livello regionale siamo il più numeroso gruppo di imprese del settore. Per la prima volta, l'esigenza e la volontà di crescita del settore incontra un interesse di rappresentanza. Questo ci permette di affrontare molti temi cruciali come: la concorrenza sleale, l'abusivismo, le tariffe, le convezioni e gli appalti RAI e con i vari broadcaster privati. L'audiovisivo e, di conseguenza, il cinema non sono un settore in crisi.
Anzi, grazie anche alle nuove opportunità di distribuzione le nuove piattaforme digitali come Netflix e Amazon, gli spazi di mercato si sono ampliati. Ma per rimuovere gli ostacoli che impediscono alle imprese locali di entrare in modo competitivo sui mercati internazionali occorre un percorso di alfabetizzare per comprendere quali sono le reali potenzialità dell'investimento sulla produzione culturale come il progresso industriale, l'occupazione, l'alta professionalità, il potenziamento e la creazione di nuove imprese. Il ruolo del produttore cinematografico è di fatto l'anello di congiunzione nel percorso di crescita e di posizionamento del comparto. Non è un caso, che nella maggior parte delle situazioni, i bandi regionali, nazionali ed europei, nascono con l'obiettivo di sostenere il produttore indipendente nella realizzazione di opere culturali. È il produttore che si carica di tutti gli oneri produttivi, compresi i debiti ed eventuali successi.
Nel nostro territorio esistono alcune eccellenze che, se giustamente sostenute, possono contribuire in modo incisivo alla crescita del settore. Una crescita che, a nostro avviso, deve seguire una strategia di ampio respiro, in cui la rappresentanza sia associativa, sia politica si affiancano a strutture come Camera di Commercio e Film Commission per perseguire il medesimo obiettivo, che consiste di rimuovere gli ostacoli che impediscono lo sviluppo dell'industria culturale nella nostra regione. I lavoratori del cinema sono imprenditori a tutti gli effetti. Le nostre aziende sono iscritte regolarmente alle Camere di Commercio: pagano le tasse, aprono mutui, contribuiscono a far girare l'economia. L'unica grossa differenza con le altre categorie e che i nostri clienti principali sono le amministrazioni pubbliche. Perché per legge devono garantire alla società la cultura. Una società senza cultura sarebbe un posto arido ed invivibile".
"Alla politica regionale chiediamo prima di tutto l'attenzione sulle nostre rivendicazioni – prosegue Cioce -, che non nascono da protagonismi individuali, ma da un'attenta e curata analisi strategica. Chiediamo una maggiore attenzione su un punto fondamentale per la crescita economica dell'intero comparto: un film è prima di tutto industria creativa, poi può diventare strumento di marketing del territorio, ma il turismo legato al cinema deve essere una conseguenza positiva e non può diventare il primo scopo da perseguire. L'obiettivo è triplicare, nei prossimi cinque anni, la quantità e l'importanza di budget dei progetti, nei quali le imprese liguri abbiano un ruolo importante. Questo è ciò che serve per avere un'economia in grado di posizionarsi sui mercati internazionali. Per questo motivo, ci piacerebbe una nuova e moderna legge regionale, con un fondo a sostegno della produzione adeguato agli obiettivi. Una nuova e moderna Film Commission, pensata per supportare lo sviluppo del comparto e che non si ponga più come competitor alle aziende, come spesso è accaduto negli ultimi anni, riorganizzata con un organo direttivo simile alle regioni più virtuose e, dunque, con un direttore e dipendenti altamente formati e competenti e un referente, nel direttivo, anche dalla rappresentanza imprenditoriale.
"All'assessorato dello sviluppo economico della Regione chiediamo di progettare insieme a noi i nuovi bandi, di discutere in modo concertativo le soluzioni migliori -. Aggiunge il Portavoce di Cna Cinema e Audiovisivo Liguria -. È chiaro che ci aspettiamo a breve un nuovo bando FILSE con una serie di misure in grado di sostenere i produttori iscritti alle Camere di Commercio liguri. Visto che i Bandi regionali a sostegno del settore audiovisivo 2020 e 2021 hanno escluso solo le imprese liguri, con la motivazione di puntare alla sola attrazione di realtà di produzione di opere audiovisive sul territorio ligure. Alle Camere di Commercio chiediamo di aprire un tavolo tecnico sul product placement - ovvero l'inserimento all'interno dei prodotti audiovisivi di brand locali - in modo di coinvolgere tutto il tessuto imprenditoriale sulle opportunità che possono derivare dell'investire in un film a partire dei progetti concepiti dai produttori locali e di attivare due bandi specifici per il nostro settore: il primo che vada a cofinanziare la partecipazione ai mercati internazionali; il secondo che vada a co-finanziare alcuni adeguamenti tecnologici che nel nostro comparto sono ciclici e molto onerosi - per esempio sulle macchine da presa che dopo tre anni sono obsolete, dal punto di vista tecnologico. Sono tutti obiettivi realizzabili e perseguibili. Da parte nostra abbiamo la motivazione e la voglia di crescere professionalmente che solo la grande passione per il proprio lavoro può dare" conclude il Portavoce di Can Cinema e Audiovisivo Alfonso Cioce.