Il Comune di Levanto si prepara all’avvio della stagione balneare con un intervento di ripascimento ordinario degli arenili che verrà attuato senza prelevare materiale dai fondali, redistribuendo la sabbia in eccesso a levante del golfo e apportando 400 metri cubi di nuova ghiaia proveniente dal letto del Po.
Ma anche l’accesso alle spiagge e alla battigia sarà più agevole in virtù della sostituzione delle lastre in pietra con nuove passerelle in plastica avvolgibili.
“Anche grazie al fatto che quest’anno non si è verificato il consueto insabbiamento dello specchio acqueo della Pietra, che in passato imponeva il dragaggio per consentire l’approdo dei battelli, abbiamo deciso di non effettuare interventi in mare, che recano comunque danni all’ecosistema, e concentrarci sull’apporto di nuovo materiale e sulla redistribuzione di quello che si accumula in alcune spiagge a levante con un intervento di ordinaria manutenzione - spiega Lorenzo Perrone, consigliere delegato al demanio – Circa 400 metri cubi di ghiaia del Po (un investimento di 15 mila euro) sono già stati messi a disposizione degli arenili che, a ponente del golfo, hanno subìto l’erosione più vistosa. Nel contempo, la sabbia che ha formato dei banchi e degli scalini nella parte orientale del litorale verrà prelevata e redistribuita sulle spiagge libere al centro del golfo”.
Mentre la movimentazione della sabbia sarà finanziata con circa 6.900 euro di trasferimento al Comune dalla Regione come quota dei canoni demaniali spettanti all’ente locale per l’anno 2020, i 15 mila euro necessari per la fornitura della ghiaia sono attinti direttamente alle casse comunali.
“Le nuove passerelle, invece – continua Perrone – agevoleranno sia il passaggio tra gli arenili che gli accessi alla battigia, con particolare attenzione alle persone con difficoltà motorie (Levanto è anche ‘Bandiera Lilla’). Le lastre in pietra verranno rimosse e riutilizzate lungo i sentieri, dove avranno il compito di garantire maggior stabilità nei passaggi interessati da attraversamenti di rigagnoli o laddove il terreno è reso meno stabile dalla presenza di acqua”.