La Cooperativa di guide turistiche ed escursionistiche “Arte e Natura”, esprime apprezzamento in merito all'iniziativa del FAI volta a far conoscere i giardini della Spezia, recentemente valorizzati anche dal Comune della Spezia che ha provveduto a posizionare numerosi e ben fatti pannelli esplicativi in numerosi punti.
Tuttavia, non può fare a meno di non condividere la filosofia del FAI interamente basata sul volontariato culturale. "Le guide turistiche – spiega Antonella Mariotti, Presidente della Coop. - hanno registrato un calo del lavoro vicino al 100%, e da un anno non vengono svolti servizi guidati. Le giornate del Fai potevano essere l'occasione per dare un contributo qualificato e per ‘accendere un faro’ su una categoria così tanto penalizzata dall'emergenza pandemica.
A nostro avviso la cultura è un bene prezioso ed ha un valore, anche economico, e non riconoscerlo significa sminuirla. Perché quest’anno invece di coinvolgere i volontari non chiamare a livello nazionale migliaia di guide che sono a casa? Le guide abilitate passano la vita a studiare e a migliorarsi per saper raccontare il territorio.
E’ brutto veicolare il messaggio che chiunque possa far da “cicerone” e, che quindi una guida sia una figura inutile. Il lavoro culturale va pagato”. Dello stesso avviso Confartigianato che appoggia la protesta delle guide. “Il modello del Fai – aggiunge Antonella Simone, Responsabile Confartigianato Turismo - appare un modello fuori tempo, segnato da un elitarismo compassionevole che non guarda ai nuovi modelli di turismo ed anzi di fatto coopera a sostenere l’attuale stato delle cose, basato sul volontariato come sistema permanente di gestione del patrimonio. Un sistema che non funzionare.
Peccato che tante amministrazioni locali vadano dietro a questa impostazione che mortifica il lavoro. Il lavoro della guida è minacciato e abusato da soggetti che operano nell’illegalità, parificando il lavoro al volontariato, tradendo così le aspettative di stabilità che deriverebbero da una gestione professionale e durevole del patrimonio culturale, sarebbe possibile tollerare tale volontariato in altre professioni es. L'avvocato, l’infermiere, il professore?”