Il Comune di Sarzana ha intrapreso i lavori per la redazione del Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA), strumento per la pianificazione e la programmazione coordinata degli interventi ritenuti fondamentali per la piena accessibilità e fruibilità degli spazi urbani e degli edifici di competenza dell'ente.
È stato difatti affidato con determinazione n. 1101 del 24 dicembre l'incarico all'architetto Luca Marzi di Arezzo, professionista esperto del settore tra i più conosciuti nel panorama nazionale, di redazione del Piano per l'eliminazione delle barriere architettoniche. Il PEBA è stato introdotto nell'ordinamento nazionale dalla L. 41/1986, che ha stabilito l'obbligo, per le amministrazioni competenti, di dotarsi di piani di eliminazione delle barriere architettoniche.
L'obiettivo principale è garantire l'accessibilità e la visitabilità degli edifici pubblici, l'accessibilità degli spazi urbani pubblici costruiti o naturali e la fruizione dei trasporti da parte di tutti, secondo criteri di pianificazione/prevenzione e di buona progettazione. Il PEBA si pone quindi l'obiettivo di garantire il raggiungimento del maggiore grado di mobilità di tutte le persone nell'ambiente urbano, secondo criteri di pianificazione, di prevenzione e di buona progettazione.
Dopo l'adozione da parte della Giunta e l'approvazione da parte del Consiglio comunale, il PEBA ha validità decennale, e può essere aggiornato e integrato in base all'attuazione degli interventi programmati in base alla stima dei costi previsti.
"La redazione del PEBA non è soltanto un obbligo di legge, fino ad oggi disatteso dal nostro comune, ma un atto di civiltà – ha affermato il sindaco, e titolare delle deleghe alla disabilità Cristina Ponzanelli. - Per pensare alla città di domani, finalmente inclusiva e aperta a tutti, occorre prima di tutto la redazione di un piano serio, concreto e specifico sugli interventi da adottare.
Da quando ci siamo insediati abbiamo finalmente previsto un capitolo dedicato all'abbattimento delle barriere architettoniche, investendo una cifra ogni anno a questo scopo. Ora scegliamo di muoverci secondo un piano e non più soltanto con interventi simbolici, anche se attesi da lungo tempo.
La disabilità non può essere vissuta come un limite, ma come straordinaria diversità e ricchezza. Pensiamo alla Sarzana dei prossimi 10 anni, che non potrà che essere Città aperta alle differenze, che sono la vera ricchezza di una comunità che non vuole più lasciare nessuno indietro."