Legambiente Liguria è da sempre favorevole a questa forma di produzione di energia, naturalmente con la giusta valutazione degli impatti sull'ambiente, sugli habitat naturalistici e sul paesaggio, come peraltro prescrive il protocollo di intesa tra Anev, Greenpeace, Legambiente, WWF.
"In una Regione dove sembra non esserci la volontà di superare l'utilizzo di fonti fossili come dimostrano i due progetti di centrali a gas che Tirreno Power ed Enel vogliono realizzare rispettivamente a Vado Ligure e alla Spezia, abbiamo il dovere di riconvertire impianti obsoleti e inquinanti con impianti di nuova generazione che utilizzino fonti rinnovabili e garantiscano efficienza e risparmio energetico", dichiara Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria.
Anche Stefano Sarti, Presidente del circolo spezzino di Legambiente, è convinto che sia necessario investire in fonti rinnovabili, soprattutto perché è anche quello che la Regione Liguria prescrive: "L'energia eolica non è una fonte rinnovabile a se stante - spiega Sarti - ma è inserita nella pianificazione energetica della Regione Liguria, a iniziare dagli anni 2000 con il vecchio Piano Energetico Regionale, poi via via aggiornato negli anni fino a quello approvato dal Consiglio Regionale Ligure nel 2017 dove gli obiettivi di efficienza, risparmio e fonti rinnovabili costituiscono una base territoriale importante".
"Siamo convinti che le fonti rinnovabili abbiano un elevato potenziale non utilizzato nella nostra Regione, in particolare per eolico, fotovoltaico e solare termico - concludono Grammatico e Sarti - come associazione ambientalista siamo interessati a portare avanti progetti per il loro sviluppo e implementazione, naturalmente senza dimenticare le peculiarità e le sensibilità del territorio ligure e le necessarie valutazioni di impatto ambientale che devono sottostare a queste scelte".