Lunedì 21 dicembre alle ore 10 si terrà un presidio sotto la Prefettura della Spezia dei lavoratori della vigilanza privata e servizi di sicurezza. Un comparto che nel territorio spezzino conta più di 500 addetti. Una iniziativa nazionale organizzata da Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil denunciano lo stallo delle trattative nazionali per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro, scaduto da 57 mesi. Tutti i tentativi delle organizzazioni sindacali per giungere ad un accordo teso a migliorare le condizioni contrattuali di migliaia di lavoratrici e lavoratori si sono scontrati con la netta ostilità delle associazioni datoriali, il cui unico obiettivo è la conservazione e persino il peggioramento delle norme del rapporto di lavoro. Tutto ciò in un momento drammatico per il Paese, nel quale, invece, servirebbe uno sforzo comune per garantire equilibrio sociale e un corretto rapporto fra tutela della sicurezza e del lavoro fondato su stabilità occupazionale, dignità del tempo di vita e difesa del potere d'acquisto.
Durante questi mesi di emergenza sanitaria la vigilanza privata è chiamata ad un impegno ancora più gravoso per consentire ai cittadini ed alle imprese di affrontare la situazione: migliaia di lavoratrici e lavoratori hanno continuato a operare gestendo la sicurezza e consentendo l'attività di enti pubblici e imprese private, lavorando spesso in condizioni di precaria sicurezza. Le associazioni datoriali hanno sistematicamente osteggiato il rinnovo del contratto e oggi invocano l'alibi dell'emergenza: un tentativo inaccettabile, offensivo e prevaricatore nei confronti degli operatori, una strategia che in anni ha portato il settore a ridursi a una giungla in cui livelli di concorrenza imbarbariti, appalti al massimo ribasso, pirateria contrattuale, violazioni di norme per l'esercizio dell'attività si scaricano sulla vita delle guardie giurate e degli addetti alla sicurezza.