Riaperto il sentiero alto compreso tra la SP38 e il passo del Termine grazie al finanziamento del PSR (Piano di Sviluppo Rurale) ottenuto dal Comune di Monterosso (capofila) e dal Comune di Pignone.
La risorsa economica di oltre 180.000 euro ha consentito anche l’allestimento di una zona di sosta ed un intervento silvicolturale nei boschi di proprietà comunale nella zona soprastante la provinciale, in località Sopratermine.
Un altro passo importante verso la valorizzazione dell’alta rete sentieristica e di collegamento in verticale tra la costa e l’entroterra, tra le Cinque Terre e la Val di Vara.
“Un sincero ringraziamento a Mara Bertolotto, Sindaco di Pignone fino al 2019, che ha sempre creduto nella sinergia tra i due territori, storicamente legati da vie di comunicazione e piccolo commercio – commenta il Sindaco di Monterosso al Mare Emanuele Moggia e prosegue - L’apertura di nuovi collegamenti rappresenta un notevole arricchimento per la rete escursionistica, con ricadute positive sul turismo consapevole e rispettoso dei luoghi visitati, nonché sulla protezione e la cura del territorio e delle zone boschive”.
Il nuovo tratto aperto è già stato inserito nella Rete Escursionistica Locale (REL) con il numero identificativo 514.
Il sentiero comunale, che si snoda lungo scalinate in pietra e tratti in boschi di leccio e castagno, verrà raccordato a breve al centro storico di Monterosso attraverso la pulizia dell’ultimo tratto compreso tra loc. Begasti, Monte d’Aprile e Via Servano (scalinata retrostante il Municipio).
La parte superiore, oggetto di interventi è già percorribile.
Sino alla fine degli anni Sessanta il sentiero ha rappresentato una fondamentale via di collegamento per gli scambi commerciali tra Monterosso e Pignone: percorso da generazioni di donne che portavano in equilibrio sulla testa grandi ceste contenenti patate, cavoli, latte, formaggio e gustose ricotte, ma anche legna e pigne da utilizzare nelle stufe e nei camini.
Donne forti, di tutte le età, partivano alle prime luci dell’alba con il latte appena munto e passo dopo passo raggiungevano il borgo di Monterosso. La via veniva percorsa anche più volte al giorno per portare dapprima i generi alimentari e successivamente il legname.
Tra le storiche famiglie a muoversi sulla via dei piccoli commerci si ricordano i cognomi: Colombo, Moggia, Sassarini e Zattera.