Produzione in rialzo, si parla mediamente di un + 20%, e qualità assicurata per l'extravergine apuo-lunigianese. La primavera mite, senza piogge eccessive ma comunque abbondanti, ha permesso una buona riserva idrica. Il giugno non troppo caldo ha consentito una piena allegagione dei frutti, innescando un bell'aumento di produzione per l'olio toscano.
Quasi assente la mosca grazie ad un'estate molto calda. A fornire una prima anticipazione è Coldiretti Massa Carrara in una provincia, come quella apuana, caratterizzata dalla grande presenza di olivicoltori tra agricoltori ed hobbisti e 300 mila piante che assicureranno mediamente una produzione di circa 6-6,5 mila quintali di olio.
"Sulla costa la raccolta è già iniziata, in Lunigiana partirà tra questa e la prossima settimana. – spiega Francesca Ferrari, Presidente Coldiretti Massa Carrara - Siamo di fronte ad una stagione che garantirà una buona qualità complessiva con le inevitabili differenze produttive, a livello quantitativo, da zona a zona. Se non ci saranno sorprese dell'ultimo momento anche la quantità sarà in rialzo rispetto alla passata stagione che era stata sotto le aspettative. Oggi a fare più paura è la prospettiva e l'incertezza".
L'agricoltura ha già pagato un conto salatissimo a causa del crollo delle vendite per la chiusura del canale della ristorazione, che rappresenta uno sbocco importante per l'olio Made in Italy. "I principali sbocchi per l'olio nostrano sono la ristorazione, la vendita diretta, i nostri agriturismi. Entrambi sono collegati al turismo. Se si bloccano nuovamente queste leve si blocca una intera filiera. – spiega – I mesi che abbiamo di fronte sono tra i più incerti di sempre. L'unica certezza, in questo momento, è quella di un raccolto interessante e combattuto".