Il Presepe Vivente di Equi Terme ha chiuso sabato sera l'edizione 2024 confermandosi un evento di grande richiamo nel panorama delle manifestazioni natalizie. La kermesse, articolata su quattro serate a partire dal giorno di Natale, celebra da trentaquattro anni la tradizione della Natività nella suggestiva cornice della Valle del Lucido, nel comune di Fivizzano.
Tuttavia, questo Presepe non è stato solo un meraviglioso scenario o una manifestazione artistica e culturale di rilievo. Davanti al Bambinello, all'interno di una grotta ai piedi delle Alpi Apuane, il vescovo della diocesi di Massa-Carrara e Pontremoli, monsignor fra Mario Vaccari, ha condiviso una riflessione profonda e toccante. Le sue parole, cariche di spiritualità, hanno trasmesso un messaggio di fede, speranza e impegno per costruire un mondo più giusto e pacifico.
Rivolgendosi ai presenti, tra cui il sindaco di Fivizzano Gianluigi Giannetti, monsignor Vaccari ha ricordato l'origine del Presepe, attribuita a San Francesco d'Assisi, che nel 1223 a Greccio diede vita alla prima Natività vivente per contemplare con "gli occhi del corpo" il mistero della nascita di Gesù.
"San Francesco - ha spiegato il vescovo - vide i disagi affrontati da Gesù alla sua nascita e volle rappresentarli per ravvivare la fede nei cuori delle persone. Questa tradizione, che ormai compie 801 anni, è più che una semplice rappresentazione: è un invito a meditare sulla straordinaria semplicità e sull'immenso significato della nascita del Figlio di Dio".
Monsignor Vaccari ha lodato l'impegno delle tante persone coinvolte nello svolgimento del Presepe Vivente di Equi, che con oltre cento comparse, in testa il presidente dell'associazione organizzatrice Fabio Furia, e il supporto della Protezione Civile ha dato vita a un evento unico. Il presepe si snoda attraverso il borgo medievale di Equi, con più di trenta stazioni rappresentative della vita e delle attività dell'epoca.
"Spero che questo presepe, così bello e curato, non sia solo una cornice devozionale o folcloristica, ma un'occasione per risvegliare Gesù nei cuori di chi lo visita", ha osservato il vescovo, indicando come la scena della Natività sia un richiamo che invita a riflettere sul senso profondo della vita e della fede.
Nel suo intervento, monsignor Vaccari ha poi rivolto un pensiero speciale alla pace, sottolineandone l'importanza in un tempo segnato da conflitti e divisioni. Ha espresso con la preghiera degli angeli il desiderio che tutti i partecipanti al presepe siano "uomini di buona volontà che vogliono costruire un Regno di pace".
"La pace - ha ricordato - deve essere coltivata a partire dalle famiglie e dai luoghi di lavoro, per poi irradiarsi nel mondo"
Il discorso si è concluso con una preghiera e una benedizione, ispirate a San Francesco. Con parole cariche di speranza e amore, monsignor Vaccari ha invocato la benedizione sui presenti, auspicando che ognuno di loro possa vivere l'amore e la misericordia di Dio.
"Dio vi benedica e vi custodisca, rivolga su di voi il suo sguardo e vi doni la sua pace," ha dichiarato, salutando infine in modo speciale la mamma Jessica, il papà Daniele e il bambinello (impersonata dalla piccola Lara) e con loro tutte le famiglie presenti.