È ufficialmente aperto lo Sportello Unico Doganale nelle aree del retroporto del Comune di Santo Stefano Magra, un servizio di digitalizzazione molto ambizioso, tanto da essere il primo nel suo genere in tutta Italia, che effettua "la regia di convergenza" tra tutti gli operatori economici coinvolti nei processi di import/export, riducendo tempi e costi di operazione.
«Protagonista di questo risultato eccellente, primo e unico in Italia al momento, è l’Agenzia delle Dogane che ha fatto un lavoro straordinario di sviluppo del porto, snellendo le procedure e le cosiddette “visite dei contenitori”, anche grazie alla stretta collaborazione con gli altri attori coinvolti: la classe imprenditoriale, l’Autorità Portuale e l’Amministrazione locale, che hanno lavorato sempre insieme, in totale sinergia – ha dichiarato con grande soddisfazione la sindaca Paola Sisti – Lo Sportello Unico Doganale è nato infatti per venire incontro ai molteplici problemi di operazioni di importazione ed esportazione che fino a ieri richiedevano grandi sforzi a operatori e imprese che, per ottenere autorizzazioni, permessi, licenze e nulla osta, dovevano impiegare molte energie in termini di ore e denaro.
Adesso lo Sportello consentirà di coordinare le amministrazioni coinvolte nel processo di sdoganamento, abbattendo tempi e costi per tutti, soprattutto per le imprese. Un risultato che vale doppio se si considera il momento che stiamo vivendo, in cui, a causa dell’emergenza sanitaria, anche il commercio internazionale ha subìto gravi rallentamenti. In più ci tengo a sottolineare che tutto ciò non sottrarrà altro territorio comunale, piuttosto metterà a frutto e nel miglior modo, le aree già dedicate al porto.»
Lo Sportello Unico Doganale che insiste nell’area portuale santostefanese e che ha visto la luce dopo 7 anni di progettazione, si configura quindi come un modello all’avanguardia nel panorama nazionale del mercato dei container, anche in virtù del perfezionamento della qualità dei controlli. «Questa operazione – conclude Sisti – rivela l’alto livello di professionalità e specializzazione del personale addetto, un vanto per tutto il nostro territorio. Non va dimenticata inoltre la viabilità dedicata all’attività portuale che ha contribuito all’attuale livello di efficienza raggiunto. Infine ci tengo a ricordare che nel nostro retroporto attualmente gli occupati diretti sono circa 500 che, sommati ad altrettanti occupati nel settore dell’indotto, raggiungono il ragguardevole numero di almeno 1000 persone.»