"Più che Decreto Rilancio sarebbe opportuno chiamarlo Decreto Ristoro. La dimensione finanziaria del provvedimento è senza precedenti ed è apprezzabile per la sua natura anticiclica. Tuttavia - spiega il direttore Cna La Spezia Angelo Matellini -, la composizione è fortemente sbilanciata sulla spesa corrente, 42 miliardi rispetto a 8 miliardi in conto capitale, e per questo gli effetti saranno più di parziale ristoro che di effettivo rilancio dell'economia".
"Il provvedimento cerca di dare risposte significative al mondo delle piccole imprese per mitigare i danni devastanti provocati da una crisi senza precedenti -. Aggiunge il Direttore Cna La Spezia -. E' di vitale importanza che le misure producano effetti in tempi rapidissimi perché è a rischio la tenuta economica e sociale del Paese. Nel merito del decreto la nostra Confederazione ha presentato alcune proposte di miglioramento. In particolare, di elevare a 100mila euro la soglia di fatturato con ristoro al 25% per il contributo a fondo perduto. In questo modo si consente alle imprese più piccole di compensare i mancati benefici per l'eliminazione del saldo/acconto Irap. Apprezziamo il potenziamento dell'Ecobonus e al riguardo chiede di estenderlo anche a seconde case e capannoni. Per gli interventi esclusi dal credito d'imposta del 110% auspichiamo all'aumento del 10% del valore della detrazione così da sterilizzare i costi per lo sconto in fattura e cessione del credito".
"Inoltre - conclude Matellini -, chiediamo interventi ad hoc per il settore del trasporto persone, l'eliminazione della causale nei contratti a termine, calcolo senza soluzione di continuità per la proroga degli ammortizzatori sociali e azzeramento degli oneri generali di sistema sulla bolletta elettrica per il trimestre maggio-luglio".