L’organizzazione della rete scolastica provinciale è oggetto di un processo di valutazione ed eventuale revisione annuale meglio conosciuto come “Piano di dimensionamento”: è una competenza specifica della Provincia che concorre, con la propria pianificazione, a definire il modello scolastico complessivo per tutta la Liguria varato dal Consiglio Regionale. «Anche quest’anno affronteremo il tema del dimensionamento scolastico nonostante i ritardi che l’emergenza Covid ha provocato», così Patrizia Saccone, Consigliere provinciale e titolare della delega in materia di Pubblica Istruzione e Diritto allo Studio nell’Amministrazione guidata dal Presidente Peracchini.
«L’analisi annuale dell’organizzazione della nostra rete scolastica provinciale è un tema molto complesso e delicato, soprattutto in relazione ai parametri di dimensionamento tutt’oggi vigenti e che prevedono un minimo di 600 iscritti affinché un istituto scolastico possa conservare la propria autonomia e identità didattica e formativa». Alla Spezia è stata definitivamente archiviata la criticità del Liceo classico Costa che, per molti anni, aveva faticato a superare con numeri solidi la fatidica soglia minima di studenti. «L’entusiasmo professionale e umano del nuovo Dirigente scolastico Elisei e la tenacia con cui la Provincia ha sostenuto l’attivazione del nuovo indirizzo di studi del Classico Europeo hanno dato gli esiti che ci aspettavamo. Mentre è ancora in itinere la strategia di rilancio dell’istruzione superiore professionale che vede nel recupero di iscrizioni all’Einaudi-Chiodo la nuova frontiera da conquistare nel settore dell’Istruzione». L’Istituto professionale, con le sue sedi di via Lamarmora e via XX Settembre, registra per l’a.s. 2020/21 un numero di iscritti ancora inferiore alla soglia delle 600 unità, attestandosi a poco più di circa 570 studenti.
Patrizia Saccone spiega i progetti del servizio Istruzione dell’Ente di via Veneto su questo fronte: «desideriamo che agli studenti e alle loro famiglie arrivi in modo più netto il valore aggiunto offerto oggi dall’istruzione professionale: è la scuola del saper fare, un percorso di studio e di apprendimento sul campo che ottiene per gli studenti occasioni concrete, rapide e reali di lavoro e di successo nei settori dell’artigianato, del commercio, dell’impresa individuale ma anche per l’inserimento nelle realtà medie e grandi della manifattura e della cantieristica navale. Il percorso dei professionali mette nelle mani degli studenti e, quindi, delle loro famiglie opportunità di lavoro vere: ovviamente, affinché questo matching tra istruzione e lavoro si possa attuare al meglio, gli indirizzi formativi devono essere rivisti e riformati in relazione alla domanda di profili professionali che arriva dal mercato e dalle imprese».
La Provincia, per delineare il nuovo Piano di dimensionamento dell’offerta scolastica, ha deciso di dotarsi di un bagaglio di informazioni e di dati che narrino il quadro del mercato del lavoro provinciale, particolarmente nel settore della blue economy e della cantieristica che rappresentano una punta di diamante della rete imprenditoriale e artigianale spezzina. «Dopo il convegno del dicembre scorso sul tema dell’istruzione professionale nl quale abbiamo raccolto spunti e proposte molto interessanti su come riformare l’offerta professionale, il Servizio Istruzione -che curo su delega del Presidente Peracchini- ha impostato un lavoro di indagine, raccolta di informazioni e analisi statistica sulla popolazione studentesca provinciale e sul legame tra questa e il mondo del lavoro avvalendosi della collaborazione di Eidos, società di consulenza selezionata tramite una gara su Mepa».
Il Servizio, coordinato dal Funzionario responsabile dott.ssa Olivia Zocco, analizzerà gli esiti dell’indagine che sarà elaborata nelle prossime settimane e potrà dunque usufruire di un supporto scientificamente fondato con il quale elaborare il nuovo modello di offerta di istruzione professionale sul nostro territorio. «Il nuovo Piano di dimensionamento per l’a.s. 2021/22 dovrà prevedere una razionalizzazione degli indirizzi di studio professionali e una taratura della loro offerta didattica che sia tagliata sulla domanda di professionalità realmente ricercate dal mercato del lavoro», dichiara Patrizia Saccone. «Lavoreremo affinché l’Einaudi-Chiodo e l’istruzione professionale tutta superi definitivamente il mismatching che da troppo tempo affligge l’offerta professionale. Non vogliamo più che i nostri studenti debbano scegliere indirizzi di studio strutturati senza conoscere quali siano i profili veramente carenti sul mercato del lavoro e quindi appetibili per le industrie e il mondo della piccola-media impresa locale. Siamo convinti che adottando questo approccio al tema del Dimensionamento scolastico conseguiremo anche per l’Einaudi-Chiodo lo stesso successo che abbiamo conquistato con l’attivazione del liceo classico europeo al Costa», conclude la Consigliere Saccone.