L’infanzia è da preservare sempre e ancora di più ai tempi del Coronavirus. In pochi stanno ragionando sul durante e sul dopo dei bambini in tempo di isolamento e di distanze sociali ma il tempo dell’attesa necessita una più attenta analisi sul ritorno alla normalità anche per i bambini di tutte le età, per non far dimenticare il diritto al gioco come sancito all’art.31 nella Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, approvata il 20 novembre 1989 e alla loro socializzazione sia sotto il punto di vista educativo che socio-ricreativo.
Samuela Ferrari, titolare di Abygaille, azienda iscritta a Confartigianato, che da oltre 10 anni “sempre dalla parte dei bambini” con le sue attività ed iniziative, chiede una maggiore attenzione ai bambini e alle famiglie, mettendo in risalto la problematica della tanto attesa “Fase 2" a tutela dei bambini e delle loro famiglie, perché in tanti, seppur in modo programmato, torneranno al lavoro e con la chiusura di strutture educative e l’assenza di centri estivi, il problema dell’accudimento, della socializzazione sarà ancora più evidente in una società dove il cyber-bullismo potrà farlo da padrone.
Purtroppo sinora le nostre realtà sono state ignorate dai decreti, pur essendo le prime a cui è stata imposta la chiusura.
Si auspica che nella Fase 2 dell’emergenza da COVID-19 si tenga conto dell’esigenza e la necessità dei bambini; si possa riprendere una costruzione programmata e graduale, all’interno di una visione generale, di percorsi che partano dall’attenzione dei diritti delle persone di minore età riportando alla normalità, seppur diversa in una fase iniziale, il dinamismo e la “socializzazione” dei bambini e bambine.
Si deve regolarizzare l’inizio delle attività e i suoi servizi, che prima sembrano scontate ma, ora hanno bisogno di regole certe, ben fruibili e non discriminanti. Solo così –precisa Samuela Ferrari - la ripresa potrà rappresentare l’occasione per invertire l’ordine delle priorità e immaginare nuovi modelli organizzativi, relazionali e sociali, che mettano al centro bambine e bambini, ragazze e ragazzi”.
Samuela Ferrari si unisce a Cinzia D’Alessandro portavoce del neo costituito Comitato Nazionale EDUCHIAMO, il quale si fa portavoce di gestori, lavoratori e genitori, perché nell’interesse di tutti i soggetti ci siano interventi urgenti a tutela del bene comune: il patrimonio di servizi educativi presenti in tutta Italia grazie alle micro e piccole imprese private attive da decenni sul territorio.
ll Comitato nazionale EduChiAmo, è nato su iniziativa di un piccolo gruppo di gestori di strutture private lombarde: è bastato un post su Facebook e nel giro di poche ore centinaia di strutture da tutta Italia hanno fatto richiesta d’aiuto. In pochi giorni ha preso forma una rete sul territorio nazionale con rappresentanze regionali di gestori pronte a farsi da portavoce delle richieste provenienti da tutta Italia.
EduChiAmo sta promuovendo uno sguardo lungimirante, convogliando le forze di scuole, famiglie, personale educativo, è stato chiesto alle rappresentanze Ccnl (FISM e ANINSEI), alle rappresentanze sindacali, all’ANCI per i singoli Comuni e al Codacons di superare una visione autoreferenziale e di unire le forze per agire in modo unitario avviando un dialogo costruttivo con le Istituzioni, chiamate a intervenire responsabilmente affinché i costi dell’emergenza non ricadano solo sulle famiglie, creando squilibri e inevitabili tensioni sociali.