Durante la riunione del Conferenza ristretta dei sindaci in ambito Asl c’è stato con i vertici dell’azienda un confronto aperto, anche con toni accesi, ma che mi auguro possa concretizzarsi in quella indispensabile (e non solo nella gestione di questa fase dell’emergenza) collaborazione tra le istituzioni locali e quelle sanitarie.
Nell’incontro ho focalizzato l’attenzione sulla necessità di chiarire alcuni aspetti relativi all’organizzazione del contrasto al Covid-19 e alle criticità manifestatesi, restando volutamente al di fuori di qualsiasi sfumatura polemica.
In particolare, ho chiesto di conoscere cosa si è fatto, cosa si sta facendo e cosa si è programmato, anche in vista della cosiddetta “fase 2” dell’epidemia, sull’opportunità di avere un’unica struttura ospedaliera dedicata al Covid-19, sulla separazione dei percorsi (sporco e pulito) interni agli ospedali, sul reperimento dei macchinari e dei reagenti per eseguire i tamponi e del personale dedicato, e sulle modalità del loro futuro utilizzo (penso alla necessità di fare tamponi anche sugli asintomatici, come avvenuto in Veneto), sulla possibilità che “Alisa” costruisca un protocollo per l’informazione quotidiana ai sindaci e il riconoscimento del ruolo dei suddetti, sugli investimenti nelle apparecchiature, nei presìdi sanitari e nel personale indispensabile non solo per affrontare l’emergenza ma per organizzarci in futuro, rafforzando gli organici esistenti, sulla protezione di medici e infermieri che operano a contatto con i pazienti infettati dal virus.
Dal commissario dell’Asl 5 abbiamo ottenuto ampie rassicurazioni che avremo risposte esaurienti per iscritto.
Ciononostante, auspico che quanto prima venga convocata la Conferenza dei sindaci, e poiché il commissario Troiano non ha ancora sciolto questo nodo, sollecito il sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini, nel suo ruolo di presidente della Conferenza, il governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti, e l’assessore regionale alla Sanità, Sonia Viale, a farsi portavoce di queste istanze.
Mi piacerebbe infatti che già alla prossima riunione con i vertici della sanità ligure e spezzina, al contrario di quanto è accaduto anche nell’incontro di ieri, fossero presenti più sindaci che dirigenti sanitari.
Sono profondamente convinto che si sia capito che sono necessari maggiori e forti investimenti nel sistema sanitario nazionale.
Una volta usciti da quest’epidemia e facendo tesoro dell’esperienza maturata, dobbiamo quindi avere la forza di progettare una sanità ancora più forte e organizzata, con più risorse a disposizione.
Questa è la sfida che dovremo affrontare tutti insieme nel prossimo futuro.