"Come OPI-Ordine professionale degli Infermieri facciamo ogni sforzo per cercare, soprattutto in questo periodo difficilissimo per i cittadini e i professionisti sanitari, di ottimizzare sforzi, impegni e ridurre i rischi per tutti, anche se questo può apparire, a tratti, un po' utopistico.
Da una parte, osserviamo molte attenzioni e impegno per cercare di ''reggere'' l'impatto di questo uragano, che ha travolto tutti. Dall'altra, persistono richieste quantomeno curiose, quando non improprie.
Ieri il sindaco di Bolano, Alberto Battilani, in relazione alla apertura di ambulatori Covid19 in vari Comuni della Provincia, e fra questi il suo, scrive alla ASL 5 spiegando che i MMG (medici di medicina generale) impegnati in questo ambulatorio gli hanno chiesto di sollecitare al più presto l'ASL 5, per poter così ottenere ''...la presenza di una infermiera che supporti il loro servizio e la pulizia e igienizzazione giornaliera dei locali adibito ad ambulatorio''.
Prima di partire in quarta abbiamo voluto contattare noi il Sindaco, su un punto apparso subito critico: quello delle pulizie.
Scritto così, con una congiunzione un po' ambigua fra due passaggi che sembrano uno, pare che l'infermiera debba supportare il medico e quindi occuparsi di pulizie: cosa che non riguarda in alcun modo questa professione e lo stesso Battilani, sul punto, ha spiegato di non avere avuta questa intenzione. Bene, è già qualcosa.
Sul resto, ci sembra che chiedere infermieri per una attività che non li riguarda (una visita medica ad un malato che si presenta da solo in un ambulatorio, esattamente come quando si va dal proprio medico) non sia opportuno, proprio mentre -sempre oggi - l'Assessore Giampedrone spiega che siamo messi talmente male che servono almeno dieci infermieri militari da impiegare sul territorio in soccorso delle RSA.
Ai medici di medicina generale che, tramite Battilani, chiedono di esporre anche un altro operatore inutilmente al rischio Covid-19 vorremmo ricordare un principio incontrovertibile: bisogna esporre al potenziale rischio di contagio il minor numero possibile di operatori.
Non è solo inutile, ma è dannoso esporre un secondo operatore al contatto con un paziente per un'attività che non ci risulta debba essere svolta, in alcun modo, da più operatori.
Visto che le attività di visita medica in studio non necessitano di competenze infermieristiche, di cui si ha grande carenza in questo momento in ogni altro settore dove si fa assistenza vera e concreta ai malati, e non ad altri professionisti, queste possono essere ''osservate'' anche da personale di supporto.
A questo proposito, potrebbe essere interpellata per esempio la Croce Rossa, con la quale è ancora in atto in ASL 5 una attiva convenzione".