"Riceviamo da giorni sollecitazioni sempre più preoccupanti che ci segnalano, come da notizie comparse anche sugli organi di informazione, che si sono verificati alcuni decessi nelle case di riposo, ormai origine di focolai di coronavirus.
Nelle RSA e nelle Residenze protette come è noto, vi sono persone anziane in condizioni di particolare debolezza e spesso con pluripatologie, ricoverate perché le famiglie non erano più in grado di curarle e accudirle a casa. La diffusione del virus all'interno di queste strutture potrebbe compromettere la vita di molti ospiti, del personale che porta assistenza ai ricoverati e quello ausiliario addetto alle pulizie.
Siamo consapevoli dell'emergenza sanitaria in atto che sta impegnando strutture e personale sanitario in modo eccezionale, ma non possiamo dimenticarci degli anziani fragili ricoverati in queste residenze. Chiediamo che al loro interno vengano messe in atto tutte le iniziative necessarie a consentire al personale di operare con gli strumenti di protezione adeguati, e ove vi siano pazienti con febbre o altri sintomi, eseguire i tamponi sia sugli operatori che sugli ospiti.
Nel caso poi venga verificata la positività di qualche ospite o di qualche operatore, poiché potrebbe non essere sufficiente né praticabile effettuare tale isolamento all'interno della struttura stessa in cui si è verificato, occorre trovare il modo di trasferire i "positivi" in strutture esterne, dove sono stati messi a disposizione i primi 70 posti dalla Regione, in modo da ridurre la possibilità di ulteriori contagi.
Chiediamo a tutte le Istituzioni Sanitarie di mettere in campo da subito le misure più efficaci per proteggere lavoratori ed utenti ed ai Prefetti di vigilare attivamente".
Federico Vesigna, Luca Maestripieri e Mario Ghini
Segretari generali Cgil, Cisl e Uil Liguria