È necessaria la Valutazione Ambientale Strategica sul Piano Urbanistico Operativo dell'Ex impianto Fusione Tritolo di Pagliari.
Lo chiedono Legambiente, Italia Nostra, Verdi Ambiente e Società, WWF e LIPU, mentre spiegano come sia troppo carente il Progetto ed il Rapporto Preliminare, soprattutto poiché vengono sottovalutati gli impatti che potrebbe generare.
"Il progetto non recupera quella parte di territorio ma semplicemente la copre sotto un manto di piazzali e capannoni" - spiegano le associazioni ambientaliste e aggiungono che invece - "vengono così cancellati edifici, ancora recuperabili, che assumono valore di archeologia industriale; viene eliminata la rigogliosa vegetazione (considerata infestante dal progetto) che comprende storici filari di tigli e di platani, che attualmente fa da filtro alle case di Pagliari nei confronti delle aree produttive del porto e della nautica".
"I proponenti dicono di aver realizzato informazione e partecipazione intorno al progetto, ma a noi non risulta, per cui chiederemo una VAS accompagnata da una Inchiesta Pubblica - continuano - Questi i nostri primi rilievi di inadeguatezza del progetto verso la normativa".
Legambiente, Italia Nostra, Verdi Ambiente e Società, WWF e LIPU evidenziano, inoltre, anche la totale mancanza di politiche sul consumo di suolo: "un'intera classe politica si fa scudo e vanto di queste posizioni salvo poi, alla prima occasione invece di metterle in pratica, accampare altre considerazioni, compresa la triste politica dello scaricabarile. Anche per questo è urgente una legge nazionale che disciplini con chiarezza questo tema".