Argomenti di notevole interesse per la nostra provincia: i cantieri navali sono un asset importante dell'economia del mare, garantiscono una cospicua fetta di occupazione sul territori; ma, al contempo, ci possono essere rischi di legalità, già riscontrati in passato, specialmente nelle aziende dell'indotto.
Un esempio può essere la mancanza di sicurezza che i tanti operai dell'indotto riscontrano nei lavori quotidiani. Lavoratori che, non necessariamente della solita azienda, per poter mantenere fede ai tempi di consegna dell'imbarcazione, si ritrovano letteralmente a lavorare uno sopra l'altro. Un problema discusso ed evidenziato dinnanzi all'Ispettorato del Lavoro: in questi casi, il rischio del lavoro nero ed irregolare è più che reale, come già denunciato nel passato dalla CGIL.
"La nostra richiesta- ha detto Roberto Canale, Segretario provinciale FILLEA CGIL, nel suo intervento- è quella di sottoscrivere un accordo di natura provinciale per il settore, in cui stabilire i requisiti minimi che debbono possedere le aziende per poter operare nei cantieri navali, facendo adottare loro standard di legalità e di certificazione dei diritti sindacali, troppo spesso bypassati."
Al convegno hanno partecipato il Dott. Giuseppe FORLANI, Prefetto della Spezia, il Dott. Giorgio BUCCHIONI, Presidente di Confindustria, l'Ispettore Bruno NOBILE, DTL della Spezia, Marco ANTONELLI, Associazione LIBERA, Lorenzo CIMINO, Segr. Generale CGIL La Spezia e Salvatore LO BALBO, FILLEA Nazionale e rappresentanti di numerosi cantieri dai Riva a Fincantieri, a Picchiotti, Baglietto, Intermarine e San Lorenzo, per citarne alcuni dei più importanti.