Profuma di lavanda il progetto arrivato tra i finalisti nazionali direttamente dalla Val di Vara (SP) e dedicato al benessere delle donne in gravidanza, presentato oggi a Roma, alla finale Oscar Green di Coldiretti, da Andrea Calabria dei Prati di Venere che, insieme alle altre straordinarie innovazioni nate dall’ingegno dei giovani italiani, scelti dopo una lunga selezione territoriale tra migliaia giovani imprenditori di tutta Italia, hanno mostrato il meglio della nostra agricoltura.
È quanto annuncia Coldiretti Liguria, in occasione della premiazione OscarGreen di Coldiretti, il premio all’innovazione per le imprese che creano sviluppo e lavoro con i giovani veri protagonisti italiani del Green Deal. La presenza ligure tra i grandi finalisti nazionali testimonia come, anche in Liguria, i giovani che hanno scelto di investire sul territorio e le sue potenzialità sono sempre di più, e con idee innovative legate, non di rado, alla multifunzionalità aziendale. La rinnovata attrattività della campagna per i giovani si riflette nella convinzione comune che l’agricoltura sia diventato un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo.
“La presenza di sempre più giovani in agricoltura – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa - ha rivoluzionato il lavoro della terra, dove sette imprese under 35 su dieci, a livello nazionale, operano in attività tra le quali si contano appunto l’agribenessere e la cura del paesaggio, come emerge dal progetto presentato dal nostro giovane che ha scelto di portare avanti una coltura non comune per l’entroterra spezzino. Oggi a risaltare insieme ad Andrea sono le grandi potenzialità del nostro territorio, che vengono scovate dai giovani che continuano a scegliere l’agricoltura come proprio lavoro, e che hanno fatto arrivare a quasi mille le imprese attive under 35 nel 2019. Al giorno d’oggi però fare impresa per un giovane non è un’ “impresa” facile, a causa soprattutto delle barriere d’entrata con cui si devono fare i conti, da quelle finanziarie a quelle burocratiche fino a quelle tecnologiche ed occorre, quindi, sostenere il sogno imprenditoriale di queste nuove generazioni che vogliono investire il proprio futuro nelle campagne, senza abbandonare la loro terra e cultura”.