Regione Liguria capofila del progetto "PRiSMa MED". Il 69% dei rifiuti prodotti nei porti sono estranei all'ecosistema marino. "Bisogna creare una filiera di riciclo e riuso di questi rifiuti", afferma l'assessore regionale alla Pesca, Stefano Mai, in occasione del 59esimo Salone Nautico di Genova.
"Il 69% dei rifiuti prodotti nei porti sono estranei all'ecosistema marino – spiega l'assessore Mai - La plastica ricopre ben il 28% dei rifiuti prodotti. Il vetro arriva al 10%, i tessuti al 9%, il metallo al 7%, cosi anche i fusti o bidoni, sempre al 7%. Le attrezzature da pesca al 6%. Un altro 2% è costituito dal materiale non organico. Serve una chiara strategia per il riciclo e riutilizzo di questi rifiuti, in modo che grazie a un'economia circolare, da essere dannosi per il mare, possano diventare una risorsa".
Regione Liguria, come ribadisce l'assessore Mai, è oggi capofila del progetto "PRiSMa MED" che coinvolge Liguria, Toscana, Sardegna, Corsica e la Regione del Sud (ex Paca).
"Con questo progetto del programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020, vengono investiti due milioni di euro nella gestione degli scarti da pesca, acquacoltura e mitilicoltura su oltre 4.200 chilometri di costa. L'obiettivo strategico è raggiungere nei porti commerciali e porticcioli, la gestione integrata dei rifiuti e degli scarti prodotti dalle attività legate alla pesca e alla nautica da diporto".
"PRiSMa MED" ha come capofila Regione Liguria e come partner: Ticass scrl-Tecnologie Innovative per il controllo ambientale e lo sviluppo sostenibile, Regione Toscana, Unione dei Comuni Alta Gallura, Camera di Commercio di Ajaccio, Flag Nord Sardegna, Cirspe-Centro italiano ricerche e studi per la pesca, Gestimar-scrl.
Il progetto prevede inoltre la redazione e la condivisione dei protocolli di best practice per la gestione dei rifiuti. Quattro i progetti pilota che saranno sviluppati: sul recupero del materiale organico di scarto da pesca e acquacoltura per la produzione di farine animali e per l'impiego in altri settori innovativi; sulla gestione e smaltimento rifiuti assimilabili agli urbani con creazione isole ecologiche; sul recupero integrale delle reti dismesse; sul riutilizzo della frazione organica e inorganica dei molluschi.
"Non agiamo solo sul pescato, ma anche sui fisiologici rifiuti prodotti per l'attività della pesca e nell'andare direttamente a rimuovere i rifiuti dai fondali marini. Un esempio di questa gestione integrata è lo smaltimento degli oli motori. Il 59% dei pescatori ne smaltisce più di 30 litri l'anno, mentre le batterie motore che per fortuna stanno diminuendo – prosegue l'assessore Mai - Poi ci sono le attrezzature da pesca dismesse in un anno che sono composte prevalentemente dalle reti in plastica, il 19%, dai cavi d'acciaio, il 23%, dal cordame in plastica, il 22%, e dai galleggianti, il 17%. Tutti rifiuti che possono essere inseriti in una corretta filiera del riciclo".
"Consideriamo che il 72% dei rifiuti prodotti nei porti liguri seguono la normale filiera dei rifiuti urbani – conclude l'assessore Mai – Questo dato ci dice che il riciclo di tali rifiuti dipende dal livello di differenziata comunale, mentre PRiSMa MED punta ad una specifica filiera di riuso e riciclo, che superi il semplice smaltimento e sia in grado di dare vita a un'economia circolare che porti il rifiuto a essere risorsa".