202: non è un numero a caso. 202 significa la storia che ebbe inizio più di 200 anni fa, sia sotto i Reali che sotto l'attuale Repubblica Italiana tuttora in corso, 202 anni di sacrificio per la Patria cui valorosi uomini si sono contraddistinti nei decenni fino ad arrivare ad oggi, anno 2019....cosa penseranno i nostri predecessori della situazione in cui versano più di 40000 poliziotti penitenziari: scarse risorse, scarsa considerazione, scarse tutele, ogni giorno sempre peggio!
E alla casa circondariale della Spezia? ...si festeggia. Poniamo un bel rotolo di carta velina, proviamo a mascherare quest’ aria ormai satura di problemi con un' aria ben più allegra e gioiosa di fronte ad istituzioni e opinione pubblica...e in un attimo le discrepanze spariscono per magia, tutto è più funzionale, tutto è al suo posto, il cielo è tutto blu, come le nostre divise, ma la CISL non ci sta, non ha nulla da festeggiare, perché sa che al termine di questa festa, tutto torna come prima, una meccanica che oramai si verifica ogni anno, una meccanica che avanza senza pietà, coinvolgendo tutti, anche coloro che pensano che vada tutto bene....che tanto prima o poi cambierà: sì, qualcosa è cambiato ancora, ma in peggio!
Nella fattispecie, per quanto ci concerne da vicino, il nostro Istituto è logorato: 243 reclusi stipati, a fronte di una capienza massima prevista di 151 unità, e i colleghi sono costretti 24 ore al giorno ad alchimie continue per garantire la sicurezza e nel contempo i diritti ai ristretti... a stento si garantisce un posto letto con annessi, ma nessuno a livello Regionale o Centrale spreca fiato per noi!
Nessuno ascolta il nostro grido di dolore!
Il personale di Polizia Penitenziaria, a cui va tutta la riconoscenza della CISL per i continui sacrifici e rinunce quotidiane, è ormai stremato dai turni di lavoro massacranti, a causa della forte carenza di organico....circa 40 unità in meno, di contro gli straordinari non vengono pagati, così come il FESI (fondo incentivante). L’Istituto è una criticità continua, senza vertici, senza organizzazione e senza una degna programmazione dei turni e dei carichi di lavoro.
La Polizia Penitenziaria è lasciata sola ad affrontare i problemi e i disagi della popolazione detenuta!
Da quando la dr.ssa Bigi è stata trasferita a Massa, siamo ancora in attesa che il DAP designi un sostituto, costringendo la stessa a rientrare alla Spezia una volta a settimana per il disbrigo dell’ordinaria amministrazione, impedendo così, la necessaria discontinuità con le politiche deleterie del passato.
Le nozze non si fanno con i fichi secchi... né tantomeno le feste del Corpo.
Ci dissociamo fortemente da chi diffonde alla stampa notizie finalizzate a screditare gratuitamente l'indiscussa onestà e professionalità del personale della Spezia con lo scopo di distogliere l'attenzione dai veri problemi che affliggono il personale!
La Polizia Penitenziaria della Spezia ha bisogno di dignità e serenità lavorativa.
Solo quando si avranno queste due condizioni, potremmo davvero festeggiare la garanzia dei nostri diritti!