Nell'epoca nella quale siamo tutti invitati a piantare nuovi alberi per contrastare i cambiamenti climatici, quando tra le buone pratiche di adattamento al riscaldamento globale ci sono quelle di dotare le città di una fitta rete di alberature, (capaci di ridurre la temperatura al suolo di qualche grado e rendere così i nostri quartieri più vivibili, riducendo anche la necessità di climatizzazione in modo da ridurre le emissioni di CO2) ... si pensa ad abbattere uno degli ultimi filari di pini domestici litoranei del Golfo (storico, perché di impianto antecedente la guerra).
La necessità addotta (la costruzione della pista ciclabile) non sembra sufficiente a giustificare l'abbattimento del filare.
Nella delibera comunale si parla, in alternativa, di realizzazione di sistemi anti radice. Ecco, visto il cospicuo investimento, che si proceda ad attuare le migliori tecniche per salvaguardare i pini e realizzare l'intervento delle pista ciclabile (che poi vorremmo vedere effettivamente collegata alla rete e resa utile agli spostamenti dei lavoratori dei cantieri, visto che non esisterebbe comunque una continuità fisica con l'altro troncone di pista di Via San Bartolomeo).
Stefano Sarti
Legambiente