Non solo la famosissima focaccia ligure e i panini ripieni con le tipiche farciture locali, che vanno dai salumi ai formaggi: in Liguria, grazie agli ittiturismi presenti, la scelta di sette italiani su dieci (69%) in vacanza, può ricadere sul pesce locale appena pescato, preparato e servito direttamente sulle banchine dei moli.
E’ quanto afferma Coldiretti Liguria nel sottolineare che, nonostante la ristorazione “su strada” fino a qualche tempo fa era poco vivace nella nostra regione, è continuata a crescere la domanda di questo genere di pasti da parte dei turisti, il 74% dei quali preferiscono il cibo della tradizione locale, che in Liguria va dalla focaccia genovese, alla focaccia al formaggio di Reggo IGP fino al cono di pesce a miglio zero, mentre il 16% sceglie quello internazionale e solo il 10% i cibi etnici.
“Lo street food di terra e di mare– affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – concilia la praticità con il costo contenuto e rappresenta una forma di vendita particolarmente apprezzata dai turisti sia italiani che stranieri. Le tipicità locali possono essere scoperte in ogni angolo della nostra regione come dimostra, ad esempio, la crescita degli ittiturismi di Campagna Amica Liguria che propongono, anche in forma take away, il pesce della nostra costa direttamente cucinato e servito dai pescatori che ogni giorno portano a terra i frutti del mare. La crescita del fenomeno del “cibo veloce” si accompagna però al rischio della perdita del radicamento territoriale e un impoverimento della varietà dell’offerta, con un appiattimento e una omologazione verso il basso che distrugge le distintività. È per questo che consigliamo di rivolgersi per i propri pasti in vacanza agli ittiturismi e agriturismi Campagna Amica, e ai punti ristoro che utilizzano ingredienti delle aziende del territorio o di recarsi per i propri acquisti ai mercati di vendita diretta Campagna Amica. In questi mercati, si trovano prodotti locali del territorio, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo.