Vittoria super-rotonda dello Spezia allo Scida, un 3-0 da annali del calcio ottenuto in una situazione per niente facile: il Cosenza di Massimo Oddo era deciso a recuperare il terreno perduto proprio cominciando dallo Spezia, dopo i risultati negativi del recente passato ma il tentativo è naufragato di fronte all'ottima organizzazione di gioco delle Aquile, che hanno dovuto fare a meno di Galabinov e Okereke ma hanno fatto comunque la differenza.
Una vittoria che fa morale in vista della prossima sfida contro il Lecce il prossimo 30 dicembre, con lo Spezia che inizia a respirare aria di alta classifica e a convincersi dei propri mezzi dopo le ottime prestazioni degli ultimi tempi, non sempre coronate da ottimi risultati ma in ogni caso sempre all'insegna dell'impegno massimo (quello che chiedono i tifosi) e del bel gioco.
La bravura di Marino sta proprio in questo: lo Spezia gioca quasi a memoria e sono passati pochi mesi dall'arrivo del tecnico di Marsala, prova lampante di quanto possa fare la differenza un tecnico di spessore, ottimizzando le risorse disponibili.
Cresce il gruppo aquilotto, fiducia e convinzione nello spogliatoio unito quando si vince e quando si perde. E procede spedito il piano triennale targato Angelozzi, altro uomo di calcio con la U maiuscola. Il palazzo si fa dalle fondamenta, la rosa è piena di ragazzi di valore e molti sono di proprietà, ora la società dovrà valutare se vale la pena di schiacciare un pochino l'acceleratore, magari comprando con oculatezza un paio di pezzi a gennaio, un uomo d'area e magari un trequartista, anche se De Francesco ha dimostrato questa sera di meritare maggiore attenzione, per qualità tecniche indiscutibili.