E sissignori, come direbbe Fede La Valle, al netto di Galabinov per 80' buoni ( negli ultimi 14' gli va dato atto di aver stoppato e difeso qualche palla) ma con un super Okereke da stropicciarsi gli occhi: il giovane nigeriano oggi semplicemente in stato di grazia, una crescita la sua negli ultimi anni che denota qualcosa di importante nel suo futuro calcistico, e c'è da scommettere che oggi più di un osservatore della A avrà annotato i suoi dati su qualche block-notes.
Che altro dire? Finalmente lo Spezia di Marino ha smesso di giocare bene e perdere punti, oggi bel gioco, idee nitide in ogni fase, e l'energia di Okereke come ciliegina sulla torta.
Bene gli spezzini chiamati a sostituire De Col - Vignali ha dimostrato di essere sempre un giocatore eclettico e maturato - e Bartolomei - non era facile per Maggiore sostituirlo, lo ha fatto con la qualità - a voler trovare qualche cosina a parte Galabinov, la prestazione in chiaro-scuro di Ricci che ha avuto il merito di raddoppiare ma anche la colpa di spalancare la porta al fratello gemello Federico: il numero 8 aquilotto ha però stoffa in quel ruolo, e la fiducia di Marino, gli serve solo un pizzico di cattiveria in più.
Per il resto il collettivo ha dato una grande dimostrazione di gioco e coesione, tutti aiutano tutti, capitan Terzi comanda difesa e non solo, bene Capradossi in marcatura e Augello in percussione, discreti Crimi e Bidaoui, ottimo l'impatto di Gyasi al suo posto a metà ripresa, insomma tante le note positive per Marino, in attesa del prossimo turno, sempre di domenica, al Picco contro il Foggia.
E il Benevento? Resta una squadra forte, ma forse da domani cambierà mister perché è chiaro che le Streghe hanno perso più la testa e la serenità piuttosto che gioco e geometrie, e in questi casi non c'è ritiro e silenzio stampa che tengano.