Aquilotti premiati dal carattere e dalla volontà di reagire al dominio tattico della squadra di Suazo, che soprattutto a centrocampo ha fatto valere maggiore incisività e determinazione.
Il Brescia ha preso in mano il pallino del gioco al 1' e lo ha lasciato solo al 13' della ripresa, con l'uscita della statua di Galabinov infatti si è mosso qualcosa a favore delle Aquile: la squadra ha leggermente arretrato il baricentro riuscendo a tamponare meglio le percussioni lombarde, al tempo stesso sfruttando la velocità di Okereke e Gyasi ha creato occasioni e gol smettendo di subire la pressione avversaria.
A bilancio più tiri in porta e occasioni per il Brescia, ma nello Spezia non tutto da buttare: parlando di singoli, da incorniciare le prestazioni di De Col, Bartolomei, Okereke, Gyasi e ovviamente Pierini autore di una doppietta.
La gara di Mora è partita non male, malissimo: appoggi sbagliati, tempi altrettanto, in punizione d'attacco ha liberato di testa nemmeno fosse il libero del Brescia...nella ripresa, la ripresa. Via via il barbuto ex Spal ha iniziato a cementare la mediana, rendendosi pericoloso fino all'assist per Gyasi.
Decisamente ancora non all'altezza il portiere Lamanna, il terzino sinistro Crivello, il playmaker Ricci, la punta Galabinov, insomma quasi metà squadra non ha ancora un rendimento accettabile, da un lato è un male ma anche una chiara indicazione di un buon margine di miglioramento.
Nelle "catene di gioco" è apparso del tutto evidente il black-out sulla fascia sinistra. Abituati forse troppo bene dai tempi di Migliore-Situm, ma anche l'anno scorso alla carica agonistica di Lopez, sta di fatto che contro il Brescia non si è contata un'azione degna di questo nome sulla fascia sinistra, eccetto l'assist di Mora, episodio isolato. Tutt'altro discorso sulla fascia opposta: a destra dall'asse Bartolomei-De Col-Okereke sono partite le micidiali ripartenza che hanno consentito di rispondere colpo su colpo agli attacchi bresciani.
Foto: Ac Spezia