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Spezia, Evacuo infiamma il derby: "Carrarese? Bianchi superiori. L'annata 11/12 fu magica" In evidenza

 

di Francesco Busoni - La nostra intervista in esclusiva a Felice Evacuo, ex attaccante dello Spezia e ultimo marcatore aquilotto contro la Carrarese.

Felice Evacuo, nonostante la singola stagione 2011/12 trascorsa a Spezia, ha lasciato un segno indelebile nella storia della maglia bianca. Il centravanti con i suoi 15 gol in 29 presenze, in coppia con Antimo Iunco, ha trascinato lo Spezia in Serie B e alla conquista del 'triplete' con la vittoria della Coppa Italia Lega Pro e la Supercoppa. Un'annata storica che abbiamo rivissuto con lui in una bella conversazione in esclusiva a Gazzetta della Spezia che ci accompagna verso la sfida di domenica contro la Carrarese. Infatti, proprio Evacuo è l'ultimo giocatore aquilotto ad aver segnato ai toscani nell'1-1 del 'Picco' datato 11 Marzo 2012

Sull'annata storica vissuta allo Spezia e sul momento impresso nella memoria: 
"Sicuramente un'avventura veramente entusiasmante sia da un punto di vista personale che di squadra. Quell'anno siamo partiti con una squadra che aveva tutti i favori del pronostico che doveva stravincere tutto e poi invece eravamo partiti male con tanto di contestazioni. Le aspettative erano alte, poi trovato equilibrio che ci ha portato a vincere tutto. Unica volta nella storia della C in 60 anni che una squadra è riuscita a fare il triplete. Momenti particolari ne ricordo due: la vittoria della Coppa Italia a Pisa perchè eravamo partiti già battuti, avevamo perso 0-1 in casa. Sapevamo quanto i nostri tifosi sentivano la partita, sapevamo della rivalità e andare a Pisa e ribaltare il risultato in più con una formazione rimaneggiata a causa dell'impegno cruciale con il Latina per il campionato, è stata secondo me un'impresa incredibile. Il secondo è il giorno della vittoria del campionato con Iunco che aprì le danze e poi il mio raddoppio per il 2-0. A fine primo tempo avevamo capito di avercela fatta, la tensione gara era sparita e ci siamo portati a casa il campionato. Il derby con il Pisa in finale e poi partita fondamentale subito dopo con il Latina, può passare il messaggio che la finale fosse una partita di secondo piano invece siamo stati bravissimi a ribaltare tutto".

Sul gol dell'11 marzo 2012 contro la Carrarese (ultima rete segnata contro i toscani): 
"Me la ricordo benissimo quella partita, io inizialmente ero in panchina. Partita importantissima per noi, oltre alla questione derby avevamo l'opportunità di agganciare la capolista che allora era il Trapani. Poi io entrai e riuscii a fare gol anche se non riuscimmo a vincere nonostante avessimo giocato benissimo. Alla fine della partita c'era rammarico per non essere riusciti a vincere. Non ti voglio dire che eravamo sconfortati ma sicuramente incominciavamo a pensare di non potercela fare a essere promossi. Nelle ultime giornate invece poi ci riuscimmo e il campionato lo concludemmo a pari punti. Quel punto con la Carrarese quindi fu decisivo".

Sulla spinta dei tifosi e sul tutto esaurito del 2012:
"Abbiamo percepito da subito l'importanza della partita, tantissima gente così come contro il Pisa e con il Latina. Partita dove prevalse l'amaro in bocca di non aver vinto e di non aver regalato una gioia ai tifosi".

Sui precedenti negativi con la Carrarese stagione 2011/12 e uno sguardo al presente sull'avversaria:
"Sicuramente la Carrarese torna in B dopo tanti anni e la squadra di Calabro la passata stagione ha fatto un'impresa, partita non con i favori del pronostico e ha dimostrato valore nei playoff. In questo momento, però, lo Spezia penso che per storia, tradizione e club sia un passo avanti ai toscani. Anche come esperienza Spezia si è assestata negli anni in Serie B e credo che dopo i trascorsi in A sia più avanti rispetto alla Carrarese. Poi i derby sono partite a sè e aldilà di questo il fattore campo può risultare decisivo".

Sui tanti gol messi a segno a Spezia e sui benefici che un attaccante prolifico porta a tutta la squadra:
"Ho sempre pensato che esistano dei ruoli come l'attaccante che siano di estrema importanza, non solo nell'economia della squadra ma anche proprio per la fiducia, esempio un portiere molto forte aumenta la fiducia di tutti. Quando tu hai un attaccante che davanti ha dimistichezza con il gol sai che anche nei momenti di difficoltà lui può risolverla. Squadra gioca con uno spirito diverso e cambia l'atteggiamento anche psicologico".

Su Pio Esposito:
"Penso che sia uno dei centravanti della Serie B più validi sotto il profilo tecnico e fisico. Ha valori importanti e spero che questa stagione possa proiettarlo verso la Serie A".

Sull'impatto positivo e istantaneo avuto sin da subito nelle squadre dove ha militato paragonato all'odierna tendenza del 'bisogna dare tempo ai giocatori':
"Aspetto fondamentale è quello caratteriale, quando sei predisposto caratterialmente al cambiamento, alla sfida, al sapersi approcciare con i nuovi compagni, tifoseria, allenatore. Ci sono giocatori che fanno bene solo in un posto, questo ti fa capire quanto l'aspetto caratteriale e ambientale faccia bene al giocatore. Ci sono caratteri che hanno bisogno di tempo per calarsi nella parte. Nel caso specifico di Pio Esposito per me l'attaccante è veramente bravo, forte, giocatore che ha doti fisiche e tecniche sopra categoria, non da Serie B. Poi ovviamente come tutti i giocatori deve dimostrare sul campo quel qualcosa in più".

Sul ritorno al 'Picco' dopo il ritiro dal calcio giocato:
"No allo stadio da ex calciatore non sono mai passato, ho avuto l'occasione di assistere a partite dello Spezia ma sempre in trasferta. Mi auguro di venire al 'Picco' quanto prima perchè come ho già detto per me è stata esperienza entusiasmante che ha dato tanto alla mia carriera".

Sulla carriera da agente sportivo:
"Mestiere molto complicato, così come quando approcci qualsiasi nuova attività è sempre molto complicato. Allo stesso tempo, ho tanto entusiasmo, ho fatto il calciatore per tanti anni e conosco già alcune dinamiche, episodi che può vivere un giocatore. Ogni tanto si vede nell'agente solo il lato di una persona che ti deve far cambiare squadra o che cura solo la parte contrattuale. Da un lato è importante ma nel percorso dei ragazzi e di alcuni che caratterialmente non hanno subito quell'impatto emerge anche l'importanza di assisterli, farli crescere e fargli fare le scelte giuste da calciatori".

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