Pagelle bassine per le Aquile al cospetto della Lazio, autentica bestia nera con 5 vittorie su 5 sfide in serie A. Gli unici a salvarsi Bastoni, Nzola e Gyasu, troppo poco per sperare di portare via punti all'Olimpico.
Dragowski 5 – Voto d'obbligo per il passivo, ma non ha particolari colpe sui gol
Holm 5 – Un altro giocatore rispetto a quello visto contro la Samp: non spinge quasi mai, perde palle banali e propizia il primo gol di Romagnoli in maglia laziale rinviando in maniera approssimata, si sveglia negli ultimi 5 minuti ma è tardi
Ampadu 4,5 – Zaccagni sembra speedy-gonzales ma non è tanto nella velocità di base che perde il duello ma nelle intuizioni: se è più forte in mezzo al campo forse meglio cambiargli posizione, causa il rigore dopo 40' e becca un giallo che lo condiziona
65′ Amian 6 – Sufficienza per il rientro in campo, era ora
Caldara 5,5 – Partita di sofferenza ma il ragazzo ha qualità, merita più fiducia
Nikolaou 5,5 – In bambola come i compagni di reparto
Kiwior 4,5 – Il peggiore dello Spezia ma non è colpa sua: passo e piedi non sono fatti per correre sù e giù in fascia, Felipe Anderson lo asfalta letteralmente, malgrado ciò si gioca una delle due vere occasioni da gol dello Spezia
Dall'81′ Beck - SV
Ellertsson 5 – Prima partita dall'inizio, si intravedono delle qualità ma il giocatore è ancora acerbo
Dal 65′ Agudelo 5 – Chi l'ha visto?
Bourabia 5 – Giornata no anche per il play che sta giocando alla grande in questa fase, ma oggi è un fantasma
Dal 65′ Ekdal SV –
Bastoni 6 – L'unico a provare il tiro dalla distanza, bravo a proporsi tra le linee ma è dura predicare nel deserto
Gyasi 5,5 – Non sfrutta a dovere una delle due occasioni-gol al 70', per il resto tanta corsa ma poca sostanza
Dal 75′ Sanca 5 - Non riesce a giocare un pallone decente
Nzola 6 – Il migliore dei suoi, una spina nel fianco della difesa laziale, ma con Gyasi così sotto tono resta troppo isolato
All. Luca Gotti 5 – Le scelte toccano a lui nel bene e e nel male: mette Kiwior al posto di Reca per lasciare inalterata la restante fisionomia della squadra dice, peccato che il numero 14 non abbia il passo del cursore e da quella parte incroci Felipe Anderson in grande spolvero, in tandem con Lazzari: una Waterloo.