Vittoria di gioco e di cuore: lo Spezia più bello visto finora al Picco ha domato una Sampdoria in chiara crisi d'identità e di gioco, al termine di una partita vibrante che ha esaltato le caratteristiche dello Spezia, incompleto in tanti ruoli ma dotato di una capacità di fare gruppo davvero notevole.
Già nel primo tempo le Aquile si sono dimostrate nettamente superiori sul piano del gioco ma inconcludenti, tenendo in partita la Sampdoria che va in gol con l'unico tiro da 30 metri di Sabiri dopo 11 minuti.
Immediata la reazione delle Aquile, che centrano il pari un minuto dopo grazie ad una ripartenza a destra targata Holm, una vera forza della natura fino ad ora, nella carambola sulla linea di porta sembra toccarla Gyasi ma la rete la segna Murillo nella sua porta.
Il primo tempo si conclude senza cambiare trama: Spezia in controllo del gioco, con folate sulle corsie laterali di Reca a sinistra e soprattutto Holm a destra, imbeccato dai piedi buoni di Ampadu, autore anche di lanci millimetrici non sfruttati al meglio dai compagni.
il 2000 terzino destro delle Aquile è la nota più positiva della serata, a tratti immarcabile e bravo a trovare il fondo per il cross come nell'azione del secondo gol di Nzola che vale tre punti pesanti che rilanciano lo Spezia con 8 punti al decimo posto in graduatoria e schiaccia la Samp sempre più in fondo alla classifica.
La squadra di Giampaolo ha creato qualcosa di buono solo nella reazione al gol di svantaggio, Giampaolo ha messo dentro tutta l'artiglieria disponibile, ma negli ultimi minuti un super Dragowski ha fatto la differenza con due super-interventi
Tutta la squadra di Gotti merita voti alti stasera, si è rivisto là davanti un Gyasi finalmente reattivo, almeno in fase di ripartenza e di impostazione, più pericoloso di Nzola che ci ha messo la solita garra fisica senza mai vedere la porta nel primo tempo e sbloccandosi nella ripresa, con il gol-vittoria e un paio di tiri dalla distanza