Quarta sconfitta consecutiva per lo Spezia, dopo Inter, Torino e Lazio è arrivata oggi la sconfitta contro l'Atalanta di Gasperini, con triste epilogo nella ripresa dopo che lo Spezia era riuscito a chiudere in pareggio la prima frazione di gioco.
Troppo evidente la differenza delle due squadre in campo, con Motta praticamente senza alternative alle uscite di Bastoni e Agudelo (ma Bourabia?), non sempre orgoglio e buona volontà possono bastare, se gli avversari possono tenere in panchina giocatori come Boga - un fulmine la sua conclusione sulla traversa - e Hateboer c'è poco da disquisire, se Motta deve sopperire a Bastoni e Agudelo con Kovalenko -deludente anche oggi - e l'acerbo Antiste, apparso in calo rispetto a inizio stagione.
Per tre-quarti di gara comunque lo Spezia è stato in campo ribattendo colpo su colpo alla Dea, decisamente più pericolosa ma non devastante fino a 15' dalla fine.
L'episodio- chiave della partita è stato il gol del 2 a 2 mancato da Gyasi all'83', ottima la preparazione su assist di Manaj ma il tiro del numero 11 che sembrava a botta sicura, è finito a lato con Musso ampiamente battuto.
Da rimarcare una volta di più un pessimo arbitraggio di Maresca per lo Spezia: il gol del 2 a 1 è maturato da una punizione a seguito di contrasto tra Maggiore e Maehele, in diretta apparso più come un duro ma corretto contrasto di gioco, al più fallo dell'atalantino.
Ma oggi - e non è una novità - ogni decisione in bilico è stata interpretata dal pessimo fischietto a favore dell'Atalanta, squadra già per sé forte e non certo bisognosa di opachi arbitraggi a suo favore.Fatto sta che anche oggi lo Spezia paga pegno di una direzione poco equilibrata, e forse sarebbe l'ora che Pecini prendesse la parola e si facesse sentire.
Con la sconfitta di oggi e la rincorsa dalle retrovie aumentano le incertezze per l'obiettivo salvezza: la sfida delle 18 tra Salernitana e Cagliari chiarirà qualcosa di più in proposito.