Non basta la temperatura frizzante a rendere vivace la partita nel primo tempo, tra lo Spezia e il Venezia nella prima frazione di gioco domina il tatticismo e la paura di prendere un gol che renderebbe ardua la situazione per entrambe le squadre.
Condivisibili solo in parte le scelte individuali di Motta a inizio gara: Agudelo a destra e Kovalenko a sinistra, in realtà molto accentrati per creare densità sulla tre-quarti a aprire corridoi per Reca e Manaj, almeno sulla carta.
In realtà, a sinistra Kovalenko appare troppo leggerino, debole nei contrasti in copertura e senza alcun guizzo in impostazione, meglio Agudelo che però non trova nessuna ripartenza degna di nota.
Gyasi per finire: è vero che il numero 11 è eclettico, ma non è mai stato una punta centrale e oggi lo dimostra una volta di più.
Tutto questo per dire che lasciare in panca Manaj (che sotto porta qualcosa stava dimostrando), lo stesso Nzola per non dire di Verde denota un po' di confusione in testa di mister Thiago Motta.
Da salvare dell'opaco primo tempo due fiammate, una per parte: al 33' la sciabolata di sinistro di Bastoni, bene imbeccato in area da Maggiore, al 39' la traversa di Aramu, un specialista sui calci di punizione.
Nient'altro da segnalare fino a questo momento, con la speranza che Motta analizzi la situazione e trovi - come altre volte - adeguate soluzioni perché con tutto il rispetto questo Venezia è pienamente alla portata delle Aquile, prima di una sfilza di big da far tremare i polsi dopo l'Empoli