Ennesima prova incolore delle Aquile, mister Motta cambia nuovamente modulo per le assenze in attacco ma il falso nueve di Agudelo non basta per esprimere uno straccio di gioco.
E' uno Spezia senza capo né coda quello che si fa schiacciare oggi dal Verona, più tecnico e organizzato senza essere niente di fenomenale, ma lo Spezia visto questo pomeriggio al Picco è davvero ai minimi termini.
La vittoria di Napoli poteva aver alimentato qualche illusione rispetto al ritrovato morale e unità di intenti, ma quello che è mancato a Napoli - pur vincendo - e continua a mancare all'evidenza di tutti è una pur minima idea di gioco pur con l'attenuante delle assenze per Covid.
Spiace ribattere il solito punto, ma dato di partenza è questo: l'anno scorso lo Spezia disponeva di 9 centrocampisti, oggi in campo nel suo ruolo c'era il solo Maggiore a tirare la baracca, non è possibile che il Responsabile dell'area tecnica Pecini continui a puntare su un giocatore come Bourabia - da tempo afflitto da problemi fisici, ben prima di venire a Spezia - o peggio su Leo Sena, di cui tutti aspettano un ritorno assai vago e indeterminato.
Il Verona si conferma bestia nera per lo Spezia in serie A, e meno male che oggi gli mancavano 8 giocatori per Covid perché sul campo non si è proprio visto, anzi: a pesare sono state più le assenze di Manaj e Nzola nella fila aquilotte, assenze che hanno lasciato del tutto sguarnito il reparto offensivo delle Aquile a meno che non si vogliano considerare rincalzi offensivi adeguati giocatori come Strelec o Antiste, ancora troppo acerbi per recitare un ruolo da protagonisti in serie A.
Dopo un primo tempo senza reti nella ripresa Lo Spezia era ripartito con un piglio decisamente più offensivo, con Agudelo molto pungente ma senza riferimenti in avanti, uscito anzitempo per doppio giallo.
Tutt'altro spartito in campo per quanto riguarda il Verona, regolato dalle geometrie del 35enne Veloso che innesca gran parte delle manovre dei veneti ispirati dalle idee di Lazovic e Caprari, come al 7' quando il numero 10 liberava di tacco Lazovic lanciato in area, per fortuna la difesa delle Aquile ci metteva una toppa su Lasagna.
Al 46' Motta si decideva finalmente a levare Strelec, incapace di trovare una posizione efficace in attacco, al suo posto un Verde che alla fine si dimostrerà ben più pericoloso - bello il suo tiro-cross dalla sinistra che costringe Pandur in corner - pur non trovando la strada del gol.
La svolta del match al 57': la frittata la serve Kiwior nella metà campo del Verona, ne scarta uno, ne scarta due e al terzo gli portano via la palla, Lasagna si invola verso la porta, la prima conclusione è ribattuta ma sul rimpallo in area irrompe Caprari che supera Provedel.
Episodio dubbio al 74': Pandur perdeva palla in area e atterrava Erlic che l'aveva recuperata, per l'arbitro non c'è fallo ma l'episodio è molto incerto. La qualità di Caprari - giocatore irriconoscibile rispetto all'opaco recente passato - frutta il raddoppio al Verona che uccella Provedel dal limite.
Lo Spezia reagisce d'orgoglio e trova il gol del 1-2 a 10' dal termine, grazie a Erlic che supera il portiere avversario di testa sugli sviluppi del corner. Finale concitato, con lo Spezia in 10 per il rosso a Agudelo che entra a gamba tesa su Depaoli, il Verona nicchia ma sfiora il gol con Barak, prima di testa e poi su azione filtrante.