Lo Spezia strappa tre punti pesantissimi al Venezia, al termine di una gara combattuta ma dalle due facce: un primo tempo giocato dalle Aquile in assoluto controllo, con il gol di Bastoni a scarso suggello della superiorità mostrata, nella ripresa invece con la reazione del Venezia che ha messo alle corde la squadra di Motta, apparsa a tratti davvero in difficoltà, malgrado l'ottima prova della linea difensiva, in particolare di Nikolau e Amien, alle prese con l'attaccante più pericoloso quest'oggi dei veneti, il norvegese Johnsen.
A tratti oggi lo Spezia in campo è sembrato un vero e proprio laboratorio, con giocatori e ruoli in movimento ed alcune belle sorprese, come ad esempio il centrocampo formato da Maggiore e Sala insieme a Salva Ferrer, che se l'è cavata davvero bene davanti alla difesa, reparto tostissimo che in Nikolau sta trovando un nuovo leader, tecnico e talmente rapido da battere sul tempo un certo Okereke, che fa della velocità un punto di forza.
Dopo tanto creare nel primo tempo, nella ripresa lo Spezia ha dovuto subire la reazione dei veneti spinti dal loro pubblico, e proprio Okereke si ritrova tra i piedi un'ottima palla gol al 53' su assist dell'ottimo Johnsen che Zoet riesce a sventare.
Il pareggio arriva al 60' da un altro ex, Pietro Ceccaroni, che esulta forse oltre misura considerato che lui dello Spezia è stato raccattapalle e giocatore in prima squadra, ma da ottima persona qual è il capitano del Venezia si è scusato con i tifosi aquilotti nel dopo partita, del resto esultare per il primo gol in serie A è umano, come la dedica al papà Enrico. La cosa davvero strana è che lo Spezia prenda gol su uno dei rari corner del Venezia, dopo averne battuti una decina senza fortuna, ma il calcio è così.
Nella giornata degli ex non è mancato nemmeno il terzo in panchina, Francesco Forte, che ha cercato di dare un contributo per fortuna senza riuscirci.
Sul punteggio di 1 a 1, alla mezz'ora del secondo tempo i tre cambi di Motta hanno un significato preciso: al tecnico aquilotto non interessava il punticino a Venezia ma voleva provare a vincerla, così dentro il numero 9 Manaj, in mezzo Bourabia per un ottimo Sala, poi Nzola per Verde e Podgoreanu per "sette polmoni" Antiste, fuori anche Maggiore per Bourabia che segnerà il gol-vittoria: mezza squadra rivoluzionata con il recupero di un po' di controllo del gioco fino alla perla in pieno recupero di Bourabia, per lui il quarto gol su quattro in serie A da fuori area, un gol splendido come quello di Bastoni nel primo tempo e pesante, pesantissimo perché fa salire le Aquile a 4 punti ma soprattutto carica l'ambiente in vista delle due prossime consecutive sfide al Picco, sulla carta impossibili, contro la Juve e il Milan.