Il gong del mercato di gennaio è rimbombato puntuale alle otto di ieri sera con un suono sinistro per i tifosi delle Aquile: dopo un mese di trattative il bilancio di mercato dello Spezia è quanto mai deludente, con un solo nuovo arrivo - Riccardo Saponara - e quattro uscite - Mora, Bartolomei, Mastinu e Deiola.
La proprietà non ha autorizzato alcuna nuova operazione al Ds Meluso, ma se Volpi e Fiorani non hanno comprato giocatori per rinforzare la rosa di Italiano è probabile però che siano sul punto di vendere in blocco la società, il che spiegherebbe almeno in parte la scarsità negli scambi di gennaio avendo già messo nero su bianco i valori della compravendita.
Ai tifosi importa poco però dell'alta finanza (Anche se Alan Pace è sì uomo di business ma anche di sport, con buona esperienza in NBA e in NFL oltre che da dicembre in Inghilterra nel Burnley) piuttosto c'è rabbia perché tutte ma proprio tutte le dirette avversarie per la salvezza si sono rafforzate, specie in attacco, a partire dal fanalino Crotone che si è aggiudicato due signori attaccanti come Di Carmine dal Verona e Ounas dal Napoli via Rennes, proseguendo con il Cagliari (Nainggolan dall'Inter, Duncan dalla Fiorentina, Calabresi dal Bologna, Deiola dallo Spezia, Sangowski dallo Zaglebie Sosnowiec, l'ex Juve Rugani dal Rennes), il Genoa (Strootman dal Marsiglia, Onguené dal Salisburgo, Portanova e Petrelli dalla Juventus, Sadiku dal Varbergs Bois), il Parma (Conti dal Milan, Zagaritis dal Panathinaikos, Man dallo Steaua Bucarest, Bani dal Genoa, Zirkzee dal Bayern Monaco), il Torino (Sanabria dal Betis Siviglia, Mandragora dalla Juve via Udinese), l'Udinese (Llorente dal Napoli, Braaf dal Manchester City), il Verona ( Sturaro dal Genoa, Lasagna dall'Udinese).
Meluso non è riuscito neppure a dotare mister Italiano di un difensore destro da alternare a Vignali, anche se nel primo pomeriggio si era diffusa la voce di uno scambio con il Crotone tra Sala e Rispoli, poi rientrata, così come per i vari Sutalo della Dea, Dickmann della Spal eccetera eccetera.
Sul ruolo di punta o di attaccante di fascia a dire il vero non erano girati nemmeno dei nomi particolari, fatto sta che senza gli infortunati Nzola e Piccoli e con Galabinov a due cilindri sarà dura riprendere il cammino per centrare l'obiettivo salvezza, dato che i vari Farias, Agudelo, Gyasi e Verde non hanno esattamente il Dna dei goleador. Negli altri reparti non c'è carenza come in attacco, eccetto per il risaputo ruolo di terzino destro, per il quale a questo punto sarà ballottaggio fino alla fine della stagione tra Vignali e Ferrer, sempre che Italiano non decida di reintegrare in rosa Sala, fuori per scelta tecnica. Quantità non vuol dire però qualità sufficiente per salvarsi, anzi: il confronto individuale dell'organico aquilotto con qualsiasi altra compagine di serie A è perdente, fino ad oggi la qualità di gioco del mister aveva steso un velo su questa realtà ma nel girone di ritorno è probabile che le differenze tecniche si accentuino, motivo per cui Italiano dovrà superare sè stesso e, di certo, non ringraziare la società se dovesse comunque centrare la salvezza come sperano tanti tifosi oggi delusi.