Spezia in vendita agli americani, nessuna conferma ma neppure nessuna smentita alla notizia-bomba lanciata ieri sera da Di Marzio nel corso della popolare trasmissione di SKY Sport e ripresa oggi da numerose testate nazionali.
Una cosa è certa: se una volta erano gli italiani se non gli europei a solcare l’Oceano per giocare negli States (ricordate Giorgio Chinaglia nei Cosmos di NYC?) da qualche anno a questa parte si è invertito il flusso.
Come dimostrano gli esempi di Roma con i fratelli Friedkin, di Parma con Krause, di Rocco Commisso alla Fiorentina, prima di loro Joe Tacopina che è passato dal Bologna al Venezia mentre l’ultimo in ordine di tempo è Knaster al Pisa.
Insomma la cessione del pacchetto azionario agli americani non sarebbe un’eccezione per la serie A, e probabilmente un ottimo disinvestimento per il gruppo del patron Volpi, con l’ulteriore merito di aver sostenuto lo Spezia dalla D alla A spendendo un sacco di soldi in quasi 10 anni, oltretutto potendo adesso vendere la società senza debiti e nell’appetibile palcoscenico della massima serie italiana.
“Lo Spezia non è in vendita”: lo aveva dichiarato pubblicamente Volpi il giorno dopo la promozione, così come l’inamovibilità di Angelozzi, ma il tempo passa e, si sa, le cose cambiano, mentre non è mai apparso cambiato il disinteresse per le sorti delle Aquile da parte dell’entourage di Volpi, in particolare del suo manager di punta Fiorani come sta dimostrando fino ad ora la lentezza (eccetto Saponara) nelle operazioni di mercato in entrata nel mercato che chiude domani: vorremmo essere smentiti per le possibili ed eventuali operazioni last-minute autorizzate domani dal supervisor Felugo al Ds Meluso.
Da SKY è uscito anche il nome o meglio il marchio che sarebbe dietro all’operazione, un fondo di investimenti americano legato alla DELL, multinazionale americana attiva nella produzione di sistemi informatici, con un fatturato di svariati miliardi di dollari e migliaia di dipendenti in tutto il mondo.
Si attende di conoscere l'identità dell'eventuale referente italiano per mettere fondamenta all'ipotesi, che se confermata porterebbe sicuramente ad una svolta anche in chiave-stadio, snodo imprescindibile per qualsiasi pianificazione di carattere tecnico.