Inizio anno amaro per le Aquile, che escono sconfitti di misura dalla sfida casalinga contro il Verona, malgrado l'ennesima prova di buon gioco e di carattere, requisiti vanificati dalla maggiore qualità individuale e da un modulo complessivamente più efficace sfoderato dal Verona di Juric.
Dopo un primo tempo targato Verona quanto ad occasioni, la ripresa ha visto uno Spezia più propositivo e lineare nelle giocate, con qualche sprazzo di Agudelo troppo poco però per incidere sull'economia della partita.
Oggi il rammarico è se possibile ancora maggiore del solito, perché Italiano si era deciso a schierare finalmente Piccoli centrale con Nzola si supporto sulla destra, ma l'immediato (e ingenuo) doppio cartellino a Chabot ha impedito di vedere realizzato l'esperimento, prestando il destro al Verona che ha spinto il giusto per trovare lo splendido gol della vittoria di Zaccagni.
Ora si fa davvero dura per lo Spezia, chiamato a tre sfide ravvicinate da brividi, a Napoli per la Befana, contro la Samp al Picco lunedì 11 gennaio e a Torino contro i granata - a pari punti dopo la vittoria di oggi a Parma) il 16 gennaio.
Che dire? La serie A ha svelato il suo vero volto e sta presentando il suo salatissimo conto: non basterà sfoltire la rosa caro Meluso, ben vengano quindi giocatori di categoria come Saponara, da ripensare l'utilità di vari giocatori come Agudelo, Farias e Deiola e anche. a parità di interpreti, la tenuta del 4-3-3 di Italiano sempre e comunque.
Sempre che il progetto salvezza sia confermato e non sia solo una boutade.