Vigilia di Spezia Verona Hellas (domani 3 gennaio stadio Picco ore 15, dirige Pairetto, diretta SKY), la sfida tra una neo-promossa alla sua prima esperienza in massima serie contro un avversario dal passato sicuramente più glorioso in serie A, dove si è ritrovata solo dall'anno scorso ma con tutte le intenzioni e gli attributi per rimanerci, chiudendo l'ultima stagione al nono posto con 49 punti.
A cinque giornate dalla fine del girone di andata è fondamentale per le Aquile raccogliere qualche punticino malgrado i prossimi avversari – nell'ordine dopo i veneti il Napoli al "Maradona", la Samp al Picco, il Torino in trasferta e la Roma all'Olimpico – lascino sperare ben poco, quantomeno sulla carta.
Girare la boa almeno a quota 16-17 punti per provare a lanciare lo sprint salvezza già dalla prima di ritorno, intendiamoci senza particolari velleità ma riuscendo a strappare qualche pareggio con le top, per vincere magari qualche sfida contro le dirette concorrenti in classifica.
Ovviamente tra il dire e il fare c'è di mezzo la concreta volontà della società di provare a fare un piccolo salto di qualità in campo, a cominciare dal reparto offensivo che presenta – sia nei numeri sia nei contenuti – profili di fragilità del tutto evidenti.
Il ds Meluso ha già raffreddato i facili entusiasmi rispetto al mercato di gennaio, ma è evidente che da uomo di calcio qual' è cercherà di ottimizzare sul piano entrate-uscite in modo da sfoltire la rosa di 34 elementi ma al contempo di aggregare quei due-tre elementi di categoria che potrebbero dare una mano concreta in chiave salvezza.
Nomi ne circolano tanti, come al solito. Per ora l'unica certezza è che Nzola non sarà messo in vendita, e questa è una buona notizia. Per dare una mano là davanti circolano più fantasie che fatti concreti, a partire dal capocannoniere del campionato svizzero, il camerunense dello Young Boys Jean Pierre Nsame, passando per l'esterno offensivo del Napoli Adam Ounas, in prestito al Cagliari ma poco valorizzato da Di Francesco.
Per gli altri reparti si parla di un cambio alla pari in difesa tra Sala e il cagliaritano Faragò, o dell'arrivo di Sabelli dal Brescia mentre per il reparto mediano si parla del centrocampista offensivo del Pisa Gucher, ma ovviamente manca per tutti un minimo riscontro e intanto, domani, Italiano si ritrova in piena emergenza.
In caso di confermata positività al coronavirus di Ricci e Acampora infatti, per il tecnico aquilotto si restringe di molto la possibilità di scelta, a meno che non si decida di riammettere in rosa alcuni giocatori da tempo indicati come partenti quali Bartolomei, Mora e Mastinu.
Senza lo squalificato Terzi, il tecnico dello Spezia deve ancora fare a meno di ben 10 indisponibili, compresi Ricci e Acampora: Zoet (20 giorni), Verde (7 giorni), Dell'Orco (7 giorni), Galabinov (20 giorni), Leo Sena (10 giorni), Mattiello (30 giorni), Ferrer (10 giorni).
Probabile che domani nel 4-3-3 davanti a Provedel provi a schierare sulla linea difensiva, con Chabot e Erlic centrali, Bastoni sulla sinistra e uno tra Vignali e Ismajli a destra. In mediana spazio a Pobega (o Estevez) e Maggiore (o Deiola) al fianco di Agoumé, in attacco probabile l'ultima prova concessa a Farias titolare a sinistra, con Gyasi a destra e Nzola centrale.
Anche Juric è alle prese con diverse assenze, in forse l'impiego dall'inizio di Kalinic che dovrebbe quantomeno partire dalla panchina. Ancora ko Benassi e Vieira, il tecnico recupera Dawidowicz e Lovato, a caccia di una maglia con Gunter, Magnani e Ceccherini. In mediana confermati Tameze e Veloso, a sinistra più Lazovic che Dimarco, a completare il reparto Zaccagni e Barak con il giovane Ilic pronto a subentrare a gara in corso, in attacco favorito Colley su Salcedo per il posto da prima punta.