La sfida tra Spezia e Atalanta (Diretta SKY sabato 20 novembre ore 18, stadio Manuzzi di Cesena, dirige Rapuano), valida per l’ottava di andata di serie A, è innanzitutto la sfida tra due panchine che hanno fatto del risultato attraverso il bel gioco il proprio mantra.
Da un lato Gasperini, tecnico innovativo ed efficace nelle squadre che gli hanno dato fiducia e carta bianca, da tre anni alla guida di un progetto targato Bergamo che fa invidia in Champions a mezza Europa e vale il sesto posto in classifica ex aequo con la Juve a 13 punti, frutto di 4 vittorie, 2 nulli e una sconfitta, con 18 gol fatti (miglior attacco della A con il Sassuolo) ma anche 14 subiti, uno in meno delle Aquile.
Dall’altra mister Italiano, meno esperienza sicuramente ma altrettanta chiarezza di idee, tradotta in campo dal suo gruppo eterogeneo ma coeso, non a caso citato in settimana da Arrigo Sacchi insieme al tecnico atalantino come espressione del miglior calcio fin qui visto in massima serie quest’anno, e comunque un bilancio adeguato per una neo-promossa di 8 punti dopo 7 gare, con 2 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte.
In casa Spezia le assenze per infortunio e Covid (ultimi lievi ko Sala e Ferrer che hanno svolto differenziato con Bartolomei, rientrati in gruppo però con Chabot anche Mastinu, Acampora, Maggiore e Mattiello. Restano out Zoet, Galabinov, Ramos, Erlic e Capradossi oltre ai necessari tempi di recupero per i Nazionali appena rientrati dagli impegni infrasettimanali) pesano relativamente dal punto di vista quantitativo, grazie alla maxi-rosa di 35 elementi, da valutare nel prosieguo del campionato la tenuta qualitativa di tanti elementi in rosa che hanno fatto la storia in serie B, al cospetto del diverso livello tecnico e di intensità della massima serie.
Per adesso i vari Bastoni, Acampora, Gyasi, in parte Ferrer, Ricci, Bartolomei e Nzola hanno dimostrato di poter dire la loro, in attesa ovviamente delle controprove se e quando la serie A imporrà il differente tasso tecnico che sulla carta, e spesso non in campo, fa la differenza.
Ad impressionare dell’undici messo in campo da Italiano oltre alla cosiddetta “fame” da salvezza, è la costante ricerca del concetto di bel gioco confermato dalla coerenza al 4-3-3, da alcuni giudicato azzardato in serie A, che invece fino a questo momento ha dimostrato di poter essere attuato anche al cospetto della grandi.
Comunque a dispetto della rosa ampia, tra due giorni contro i bergamaschi un problema in organico c’è sulla fascia difensiva di destra, dopo il ko di Sala (in recupero) anche Ferrer ha accusato in settimana un affaticamento muscolare, probabile che Italiano voglia dare fiducia a Luca Vignali, eroe nella finale contro il Frosinone (suo il salvataggio in pieno recupero sulla deviazione a rete di Ardemagni) ma poco utilizzato nella scorsa stagione, con l’auspicio per lui che possa recuperare nella considerazione del tecnico e dei tifosi spezzini, parte dei quali lo hanno spesso criticato come a volte succede ai “profeti in patria”.
Vignali sarebbe così il terzo made in La Spezia a debuttare in stagione in serie A dopo Bastoni e Maggiore, per lui un palmares di tutto rispetto con oltre 100 partite in maglia bianca, partito braccetto di centrocampo e “reinventato” terzino di spinta, in partenza come tanti altri nel mercato last-minute di Meluso, poi rimasto nel club aquilotto: 24 anni, un gran fisico e ottime motivazioni: vedremo.
In casa Atalanta si parla di un Gasp ottimista per il recupero di alcuni giocatori importanti dopo la sosta forzata per gli impegni delle Nazionali, alle quali la Dea ha dato un notevole contributo. Ancora ko per Covid e infortunio Malinovskyi e Caldara, mentre Piccini è in pieno recupero: il tecnico orobico recupera per la sfida di domani De Roon, Gosens e Palomino, probabile il rientro tra i pali di Gollini dopo l’infortunio muscolare della scorsa estate, al posto di un comunque ottimo Sportiello.