Lo spirito operaio dello Spezia conquista con il gioco e le idee un punto prezioso contro la Viola e sale a quota 4 punti. Senza 9 titolari non cambia la musica diretta da Italiano, ovvero intensità di gioco e ripartenze brucianti, malgrado un inizio davvero brutto con 2 gol in 3 minuti che potevano preludere ad una severa lezione della squadra di Iachini alle Aquile.
Non è andata così, anzi: lo Spezia ha cominciato a macinare gioco, davanti ad una squadra fatta di importanti valori individuali, uno su tutti Ribery, e dopo il gol della speranza di Verde a fine primo tempo nella ripresa ha preso stabilmente l’iniziativa creando almeno tre nitide palle gol, una delle quali realizzata da Farias, che aveva sprecato una colossale palla gol pochi minuti prima.
Logica la reazione della Fiorentina, ma sul tabellino del secondo tempo non resta traccia di particolari pericoli per Provedel, mentre le Aquile in ripartenza fanno paura, e solo l’arbitro impedisce a Acampora – per lui prova maestosa – di concludere a rete una discesa inarrestabile, mentre la potenza fisica di Nzola fa pace con i piedi del franco angolano, e il suo tiro in pieno recupero finisce fuori di millimetri.
Restano i dubbi e le perplessità sulla dotazione offensiva dello Spezia, anche oggi Agudelo entrato nel secondo tempo è apparso leggerino, al 2001 Piccoli non si può onestamente chiedere di più, ma Nzola entrato al suo posto nella ripresa ha impressionato per freschezza atletica e padronanza palla al piede.
Un punto alla fine comunque prezioso quello incassato oggi dallo Spezia, che può guardare con più fiducia ai prossimi impegni soprattutto se riuscirà a recuperare alcuni uomini chiave, tra cui Maggiore, Marchizza e Galabinov.