Disfatta Spezia: anche se non c'è limite al peggio la speranza di tutti i tifosi delle Aquile è che con la sconfitta di oggi si sia davvero toccato il fondo, e che di conseguenza già dalla prossima sfida - sulla carta durissima, di nuovo al Picco sabato contro il Benevento - si possa risalire la china.
Ma alcuni fatti di oggi vanno sottolineati e analizzati, iniziando dal fischio finale dell'arbitro Amabile: mister Italiano si alza dalla panchina (dove era rimasto sepolto per quasi 20' sull'uno a quattro) e scatta in campo, cercando di spingere i suoi giocatori verso gli spogliatoi per evitare il faccia a faccia con i tifosi della Ferrovia. Ma la squadra non lo segue e, dietro capitan Terzi, va a raccogliere le giuste contestazioni dai propri sostenitori mentre Italiano guadagna il tunnel a passi rapidi sotto una salva di fischi.
Nel calcio, un fatto del genere porta in sé alcuni significati non solo simbolici: il leader ha perso leadeship nell'episodio, i giocatori non lo hanno seguito e questo potrebbe essere l'ultimo anello di una catena di comando messa in discussione. Anche perché si stenta a credere che in campo la squadra metta in pratica come dovrebbe le direttive tecnico-tattiche impartite da Italiano durante la settimana di preparazione alla gara, quindi delle due una: o quelle direttive non hanno la qualità per incidere nelle partite - e la prestazione imbarazzante della difesa nelle ultime gare potrebbe confermarlo - o la squadra decide di non metterle in pratica come vorrebbe Italiano, certificando a questo punto una rottura senza precedenti ma anche con una sola soluzione: il cambio della guida tecnica.
Foto- Ac Spezia