Uno Spezia da dimenticare in fretta esce sconfitto dall'Adriatico di Pescara che totalizza sei punti su sei tra andata e ritorno, con pieno merito per la squadra di Pillon ma anche con qualche punto interrogativo per l'undici di Marino.
Un gol per tempo basta al Pescara per regolare le Aquile, penalizzate da un turnover forse eccessivo. In particolare Crimi a centrocampo non è sembrato lo stesso giocatore apprezzato nel girone di andata, a differenza di Galabinov che purtroppo continua ad essere la stessa zavorra in attacco.
Il bulgaro ha sferrato il suo primo tiro (parato) verso la porta avversaria autore al 79' di gara, anche oggi un uomo in meno, con lui in campo praticamente lo Spezia - con l'espulsione di Da Cruz e l'infortunio del terzo cambio Mastinu - ha finito in otto contro undici.
Male, molto male oggi anche Pierini, nel tridente offensivo si sarebbe salvato solo Da Cruz se un eccesso di irruenza non gli fosse costato il doppio cartellino.
A centrocampo molto opachi sia Ricci sia Crimi, con i cambi di Marino forse troppo tardivi, anche se Okereke e Maggiore hanno apportato maggiore vitalità alle trame di gioco.
In difesa poche le sbavature ma un grave errore in copertura aerea di Augello costa il primo gol di Mancuso, in generale le colpe maggiori sono dello scarso filtro del centrocampo, oggi di Ricci e Crimi più che di Mora che ha dato il solito contributo di agonismo sbagliando però in fase di conclusione.
A chiudere la giornata nel peggiore dei modi l'infortunio a Mastinu, che dopo un controllo di sinistro si è accasciato a terra ed è uscito in barella con le mani nei capelli.
Un colpo durissimo per lui e per la squadra, dopo un anno di stop e quei pochi minuti di gara concessi oggi da Marino per fargli risentire il profumo del terreno di gioco. Si spera non sia nulla di grave, attendiamo il referto della società.