Toccante amarcord quello che si visto domenica scorsa al campo “Tanca” con il presidente dell'Usd Canaletto Sepor Claudio Cerrone e i due dirigenti storici della società canarina Vittorio Braguzzi e Ugo Questa che hanno potuto riabbracciare l’indimenticabile Giosuè Franci, uno dei primi calciatori dell’era gialloblu.
Ad accoglierlo anche il compagno di squadra di quei tempi, il talentuoso Luciano Biscioni, che poi fu ceduto allo Spezia e alla Carrarese.
Giosuè Franci, che si è trasferito per lavoro da oltre un trentennio a Pordenone, fu il capitano praticamente di una delle prime squadre giovanili del Canaletto che nel 1960 si aggiudicò il titolo provinciale Juniores.
Con Franci, nell’era della presidenza di Attilio Frolla, giocavano Ricci, Da Pozzo, Muner, Carpino, Cerrone, Vigna, Secoli, Cialdini, Virdis e Bracciotti che militando nel 1960/61 in Seconda categoria, vinsero la coppa “Città della Spezia” con mister Pellistri, assistito dal dirigente Gualtiero Vaccarini. Nello stesso anno ecco arrivare il primo di una lunga serie di successi giovanili, con gli Juniores con tecnico Vittorio Braguzzi e dirigente Ugo Questa. Ecco i protagonisti: Zurlo, Chiaramonti, Cialdini, Muner Rossi, Corsi, Franci, Cerrone, Biscioni, Fontana, Eraldo Costa, De Martino.
Con gli occhi lucidi e tanta nostalgia sono stati rievocati i ricordi e gli aneddoti di un’epoca calcistica, quella delle furie “gialle”, che ha fatto la storia del calcio spezzino: «Franci è sempre stato il nostro capitano - ricorda Claudio Cerrone - con lui siamo cresciuti all’Oratorio con Don Bruno nella squadra a 7, i Campioni, vincevamo sempre, poi siamo passati nella Florens ed, infine, tutti confluiremmo nel Canaletto appena fondato.
Giosuè è sempre stato un libero elegante, forte nel gioco aereo, usciva con la palla ai piedi, paragonabile ad un Nesta dei giorni nostri. Un grande uomo e un immenso giocatore con il quale abbiamo condiviso momenti stupendi al mitico Nannipieri e poi al Tanca. E’stato meraviglioso ritrovarci tutti insieme con il nostro mister Vittorio, uno stratega già a quei tempi incredibile, Ugo, dirigente molto scaltro e Luciano, amico di una classe infinita».