Rachele Bianchi è la giovanissima spezzina, classe 2008, laureata campionessa europea di pattinaggio artistico inline nel 2023.
L’atleta del Pattino Club La Spezia, seguita da Piera Avena e Silvia Lambruschi, è inoltre detentrice del titolo di campionessa italiana nel Circuito Fisr Artisico Inline. Rachele ha voluto raccontare il suo percorso, ricco di soddisfazioni e successi, all’interno della rubrica “Storie di sportivi spezzini”.
La redazione di Gazzetta della Spezia ha scelto così di intervistare la pluricampionessa spezzina.
Rachele, come ti descriveresti in 3 parole?
Determinata, caparbia e fortunata.
Determinata perché nonostante le avversità che ogni sportivo deve affrontare quotidianamente, non ho mai mollato, cosa che mi ha consentito di fare il salto di qualità diventando un’atleta. Caparbia perché non mi arrendo di fronte alle cadute e non mi monto la testa di fronte ai buoni risultati. Fortunata perché in primis ho degli allenatori fantastici e competenti e perché la mia famiglia mi ha sempre supportato in tutto nel pattinaggio, sport che purtroppo, a differenza di altri, non vive di fondi esterni ma gli atleti sono il loro stesso sponsor.
Come ti sei avvicinata allo sport del pattinaggio artistico?
La mia passione credo che sia nata con me, perchè forse ho imparato prima a pattinare che a camminare. A parte gli scherzi ho iniziato a pattinare quando avevo 3 anni, spinta da mia madre, che era stata una discreta pattinatrice.
Come è strutturata la tua settimana tipo di allenamenti?
In genere mi alleno 7 giorni su 7 per una media di circa 4 ore al giorno. Ovviamente l’allenamento tecnico del pattinaggio, per essere performanti, non basta infatti seguo un’apposita preparazione atletica ed un regime alimentare adeguato alla mia attività.
Ci parli del tuo allenatore? Che ruolo ha all’interno del tuo percorso?
Le mie allenatrici sono Piera Avena e Silvia Lambruschi, della società Pattino Club, che mi seguono sia per il pattinaggio artistico inline (disciplina dove ho vinto il Campionato Europeo) che per il quad (convocata in Nazionale all’ultima Coppa Europa). Senza il loro quotidiano ed assiduo impegno probabilmente non sarei mai salita sul gradino più alto d’Europa e vi assicuro che entrambe sono un continuo sostegno tecnico, artistico e mentale. Nello sport ad alto livello non puoi mollare un secondo se vuoi essere competitiva e performante e ogni pezzo dell’allenamento è un pezzo di puzzle fondamentale per comporre una vittoria in pista.
Come è stato vincere il Campionato europeo?
E’ stato il raggiungimento di una tappa del mio percorso nel pattinaggio artistico e non posso nascondere l’emozione che ho provato quando ho visto il risultato. La mia mente è tornata al percorso quotidiano che ho voluto affrontare per giungere fino a li.
Quali sono i tuoi prossimi appuntamenti e obiettivi?
La mia stagione è ripartita il 10 febbraio, infatti ho svolto la prima tappa del circuito nazionale inline dove mi sono classificata prima vincendo anche il titolo di campionessa regionale.
Anche un po' per scaramanzia, gli obiettivi li fisso ma non li svelo (ride ndr).
Però avrei due obiettivi che non possono essere realizzati da me, ma da altri e per questo vorrei esporli.
Il primo sarebbe un sogno che la mia disciplina, che conta moltissimi iscritti, diventasse sport Olimpico e dunque riuscire a partecipare ad un’Olimpiade e la seconda che la mia città, La Spezia, la cui Amministrazione comunale fino ad oggi ha fatto moltissimo per lo sport, potesse realizzare una struttura anche per il pattinaggio a rotelle, dove possa allenarmi quotidianamente, anche perché io oggi per garantire le mie sedute di allenamento mi devo spostare quotidianamente di almeno 30 km dal comune.
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