Dovendo rimediare al “forfait” di Dimitri Agata, che gli impegni personali dirottano per l’annata 2020/21 al comando tecnico della Juniores levantese, il Levanto scommette allora quale neoallenatore sul quasi trentottenne Simone Ciuffardi.
Espertissimo oramai di Prima categoria, dove in dieci anni è passato dalla Termo Rio Major al Vezzano e dal Follo S. Martino al Borgo Foce Magra Ameglia sino all’Intercomunale Beverino, il nostro (da giocatore era un’ala destra cresciuto nel “vivaio” dello Spezia prima di girovagare per il cosiddetto calcio minore) è chiamato adesso a confermare “numeri” e intraprendenza anche in Promozione.
Emozionato di fronte a questa “prima volta”?
Non vedo l’ora di cominciare anche se, per sapere quando sarà, occorre vedere come si uscirà dall’impasse imposto a livello dilettantistico dalla pandemia. Nel frattempo, ringrazio il Levanto per questa opportunità di ripartire, dopo che il lockdown ha fermato a un paio di match appena la mia esperienza all’Intercomunale, dato che a Beverino già ero arrivato a metà stagione.
Dopo tanti anni da avversario, che bello conoscere la Levanto del pallone dalla sua parte, finalmente...
La società ha eccellente reputazione e secondo me non ci si può lamentare né dal punto di vista tecnico per quanto riguarda i giocatori attualmente vincolati, né per quanto concerne la struttura, poiché il “Raso Scaramuccia” è un impianto bellissimo. Sarò coadiuvato da Iacopo Callo come vice, da Francesco Schiaffino in qualità di preparatore atletico, da Samuele Bagnasco quale assistente per i portieri. Le premesse per far bene sembrano esserci tutte. Il resto sta a me insieme ai ragazzi.
La speranza è logicamente quella di non vedere più la Prima Categoria che, ad ogni modo, in un decennio qualcosa deve pur aver lasciato.
Senza dubbio, mi è rimasto particolarmente a cuore l’anno in cui arrivai alla finale dei playoff, persa contro il Leivi, da mister della Termo Rio Major. Ma in generale ricordo assai volentieri ogni gruppo e società di cui ho fatto parte.