Sindaco della Spezia, Peracchini, scrive che dal fascismo e dal Comunismo non c’è niente da imparare.
Lui che è Italiano e che è il sindaco della Spezia dovrebbe invece aver imparato che il fascismo ha portato l’Italia alla rovina materiale e morale al punto che ne è vietata, per Costituzione, la riorganizzazione.
Discorso ben diverso è per il Partito Comunista Italiano.
I militanti del PCI hanno dato la vita per il nostro Paese, prima nella clandestinità nel periodo del regime fascista poi nella Resistenza combattendo al fianco di socialisti, democristiani, liberali, anarchici, monarchici, azionisti, repubblicani e quindi contribuendo in modo determinate alla nascita della Repubblica democratica e alla stesura della carta Costituzionale.
I Comunisti dovrebbero aver insegnato a Peracchini il senso della Democrazia quando, nel 1948, dopo l’attentato a Togliatti, il PCI non fomentò la guerra civile così come nel 1960 con i morti per strada a seguito dei fatti di Genova.
Anche negli anni del terrorismo i Comunisti italiani hanno dato prova di stare dalla parte della Democrazia pagando con la morte del compagno Guido Rossa.
Non crediamo che Peracchini non conosca la storia ma la sua equiparazione tra fascisti e Comunisti è un becero tentativo di mettere sullo stesso piano due dottrine e storie politiche assolutamente incomparabili.
Ci siamo sentiti in dovere di intervenire per difendere l’onore di chi a perso la vita da Comunista, per dare un fututo miigliore ai propri ed altrui figli.
Impari Peracchini dalla storia Comunista Italiana e Spezzina.
Impari dalla lezione nazionale di Gramsci, Terracini, Togliatti, Longo, Berlinguer, Marchesi, Rossa.
Impari dalla lezione dei Comunisti che sono stati sindaci della Spezia prima di lui.
PARTITO COMUNISTA ITALIANO
Federazione della Spezia