Oggi ci troviamo, invece, ad affrontare un quadro provinciale di grande confusione a causa della sovrapposizione di indirizzi di studio che riguardano principalmente gli Istituti Superiori professionali.
Questo provoca un disorientamento dei ragazzi e delle famiglie che spesso sono chiamate a districarsi tra percorsi scolastici frammentati, doppi e disarticolati.
Questa situazione, frutto di una sostanziale miopia politica, sta portando l’Istituto Einaudi Chiodo ad un temporaneo sottodimensionamento dell’organico.
In particolare verranno colpite, dal prossimo anno scolastico, le figure dei tecnici di laboratorio. Essi saranno sicuramente ricollocati altrove ma questo provocherà la perdita di conoscenze e di capacità importanti per un Istituto che fa della pratica e della sperimentazione di laboratorio un nodo essenziale dell’offerta didattica.
L’Einaudi Chiodo, come sottolineano i docenti in una lettera condivisa, “è una delle realtà di formazione/istruzione più efficienti nell’interpretazione dei complessi cambiamenti economici che stanno interessando la provincia. Non è un caso se i profili che progressivamente stanno integrando l’offerta formativa risultano al momento pienamente inseriti nel mondo del lavoro, come dimostrano i dati elaborati dall’ultimo screening provinciale (2014-2017), che attestano addirittura il 65% di occupazione stabile tra i diplomati”.
È proprio in questo senso, dunque, che è importante che la politica produca i suoi massimi sforzi. Al di là della logica degli opposti schieramenti, oggi, è necessario che la gestione degli indirizzi professionali torni ad essere al centro dei meccanismi produttivi del nostro territorio.
Per tutto questo diventa urgente intervenire affinché sia riattivata la piena potenzialità dell’istituto e sia rilanciata la sua preziosa utilità per l’intera comunità, anche e soprattutto in chiave occupazionale.
Francesco Battistini
Italia in Comune
Nicola De Benedetto
Sinistra Italiana