Una biblioteca intitolata a un partigiano. Un luogo sede dell’Istituto spezzino sulla storia della Resistenza. Una città insignita della medaglia d’oro.
Questo è l’affronto che avrebbero voluto portare a termine, sabato prossimo, Casapound e l’editore che gravita nella sua orbita: Altaforte.
Il primo è un partito aderente al disvalori fascisti, di cui non ha mai fatto mistero; la seconda una casa editrice espulsa persino dal Salone del libro di Torino per le sue pubblicazioni tinte di nero, come lo furono in passato certe camicie.
Noi non siamo stati a guardare inermi.
Abbiamo gridato che questa è una manifestazione che offende la dignità, la fierezza e l’onore della Spezia e degli spezzini.
Il tentativo sciocco delle formazioni neofasciste, Casapound compresa, è quello di tentare di mettere in contraddizione uno dei principi cardine della democrazia, la libertà, per avere uno spazio dove propagandare l’esatto opposto. E abbiamo detto basta. Stiamo parlando di legalità perché il fascismo non è un’opinione ma un reato previsto dalla Costituzione e dall’ordinamento giuridico italiano e in democrazia nessuno è libero di infrangere la legge.
Il Sindaco, non comprendendo il significato della nostra ferma opposizione o, piu' probabilmente, per confondere le acque, cerca di sviare l'attenzione, anche per coprire le sue responsabilità, e dopo aver tentato di arrampicarsi sugli specchi e di giocare al solito deprimente scaricabarile tra politica e dirigenti comunali, ha deciso di cambiare la destinazione dell'evento.
Ma la Mediateca Regionale è comunque un luogo pubblico e non sposta di un millimetro le ragioni del nostro NO!
L'unica decisione sensata che può prendere il Sindaco della Spezia e, a questo punto, anche il Presidente Toti, trattandosi di edificio di competenza regionale, è quella di non concedere a Casapound alcuno spazio pubblico.
Dovrà poi scusarsi con la città e riconsiderare l’errore fatto nei mesi scorsi bocciando la mozione delle minoranze. Questo perché è necessario approvare, subito, un regolamento che tenga fuori i fascisti e le loro idee pericolose dai luoghi pubblici, qualunque essi siano.
Italia in Comune
Francesco Battistini
Paolo Mione
Andrea Fantini
Francesco Pietrobono