Le prime due ordinanze imponevano il blocco di ogni tipo di attività artigianale o nautica nella zona anche non sottoposta a sequestro in quanto non in regola con le previsioni urbanistiche e ambientali della normativa, inoltre si imponeva la rimozione delle costruzioni abusive e la messa in sicurezza delle aree da un punto di vista ambientale. L’ordinanza di ieri impone la bonifica della zona e la rimozione delle imbarcazioni detenute nell’area in assenza dei permessi edilizi e paesaggistici, sono stati dati 15 giorni per iniziare le operazioni di bonifica, scaduti i quali si procederà ad ulteriore denuncia per inottemperanza alle leggi ambientali e il Comune provvederà in danno degli occupanti alla pulizia e bonifica delle aree.
Dalla situazione in cui versa l’area emerge chiaramente la necessità che gli enti preposti al Comune in termini di regolamentazione del territorio debbano attivarsi ed agiscano a tutela dell’ambiente e delle attività regolari. È stata inviata una nota a firma del Sindaco di Ameglia, nei giorni scorsi al Parco, alla Difesa del Suolo della Regione Liguria, e al Sindaco di Sarzana e Lerici per fissare un incontro con tutti gli Enti che si occupano del fiume e la regia deve appartenere necessariamente al Parco. È stata concordata a seguito della nota, tra il Sindaco e il Presidente del Parco, una prima riunione per domani, venerdì 17 maggio.
Il tema sul tavolo è il Piano Guida della Nautica che, scaduto il 31 luglio 2018, si configura come il più grande fallimento di pianificazione territoriale ed ambientale mai visto in Val diMmagra. Piano legato alle prospettive di lottizzazione e cementificazione del Masterplan di Marinella, ha visto pochissime adesioni e, di fatto, ha mantenuto in vita attività senza i minimi requisiti ambientali. Ora però tutte le attività non in regola con il piano rischiano la chiusura perché la norma prevede la revoca delle concessioni a coloro che non hanno attuato le previsioni del piano alla sua scadenza. Se si pensa che solo ad Ameglia il piano è stato attuato da due attività e altre due sono in istruttoria, si capisce la dimensione del problema.
La nostra proposta è divisa in due fasi, la prima fase deve essere una normativa ponte dove il Parco deve concedere alle attività esistenti un congruo termine per mettersi in regola con poche e chiare prescrizioni di carattere ambientale, che vadano oltre la semplice gestione dei rifiuti e degli scarichi, per le quali già il Comune tiene monitorato il territorio, ma che prescrivano uno spartiacque tra i pirati della nautica e gli imprenditori onesti. Oggi sul fiume ci sono tanti imprenditori corretti ma alcuni un po’ per pigrizia, un po’ perché hanno pensato di essere più furbi degli altri, non hanno investito seguendo il Piano, ora dobbiamo dare un obbligo di sviluppo chiaro che consenta servizi e concorrenza leale tra gli operatori. Per i pirati invece non ci deve essere tregua perché sviliscono il settore nautico e creano enormi problemi ambientali. Bisognerà poi individuare aree in sicurezza per la piccola nautica sociale e i circoli, compatibili anche con il piano di protezione civile che non può consentire il monitoraggio attento di piccole realtà fuori dai centri abitati.
La seconda fase deve essere un nuovo Piano della Nautica che superi le previsioni servili nei confronti di Marinella contenute nel precedente piano e che consenta uno sviluppo armonico del fiume recuperando ampi tratti naturali. In tutto questo però deve essere il Comune l’attore della pianificazione, stiamo predisponendo il nuovo Piano Urbanistico e non possiamo lasciare un buco riempito da dinamiche che rischiano di essere lontane dalle esigenze del territorio come già avvenuto con la Marinella. Il Parco deve creare una previsione di massima e il Comune redigere un piano particolareggiato che consenta il recupero del fiume da parte degli abitanti e la valorizzazione delle imprese nautiche che danno opportunità di lavoro e turismo. Il primo Piano è fallito, chiediamo di non creare un nuovo fallimento.
Andrea De Ranieri
Sindaco di Ameglia