Qualcuno ancora non ci crede, ma bisogna prendere atto che il cambiamento climatico esiste ed è necessario affrontarlo responsabilmente.
Più volte all’anno, è il caso anche di questi giorni, di fronte a danni sempre maggiori e sempre più costosi, dobbiamo prendere atto che manca la prevenzione, ed ogni anno, da decenni, la Regione riconosce a tale ricorrente fenomeno il carattere di' “emergenza e straordinarietà” e stanzia 400000 euro per ripulire il litorale.
Forse bisogna ricominciare da un patto tra comuni e regioni; tra tutti i comuni attraversati dal Magra.
Adesso, non sarebbe meglio stanziare ogni anno la medesima cifra per ripulire l'alveo da “biomassa morta” e rifiuti?
Certo, dal momento che il Fiume attraversa 47 Comuni, bisognerebbe affidare il compito ad un unico soggetto, piuttosto che ad 47 Comuni nella speranza che, con 47 differenti appalti pubblici ed eventuali relativi ricorsi che probabilmente assorbirebbero gran parte delle risorse, avvenga il miracolo del necessario coordinamento del loro operato.
Tra prevenzione ed emergenza, nel caso specifico, c'è una differenza sostanziale: la biomassa raccolta in alveo è una risorsa (può essere cippata e venduta; può produrre energia ed occupazione, per quanto modesta) mentre la stessa biomassa, mista a plastica e ad altre sostanze nocive, se raccolta sul litorale è un rifiuto difficilmente riciclabile: non si sa dove metterlo e cosa farne.
Per gestire nel suo insieme il problema lo strumento c’è, è IL CONTRATTO DI FIUME. E’ un accordo volontario (pubblico -privato) tra soggetti che hanno la responsabilità nella gestione e nell’uso delle medesime acque, nella pianificazione del medesimo territorio e nella tutela del medesimo ambiente, per coordinare gli sforzi e l’impiego delle risorse europee; risorse europee che sono ingenti utilizzando i finanziamenti delle direttive europee sulle acque (2000/60/EEC) e sulle Alluvioni (2007/60/EEC).
Forse se tutti ii 47 comuni attraversati dal Magra dimostrassero di volere e sapere operare in accordo tra loro per tutelare il territorio ed un bene supremo come l’acqua, anche le regioni sarebbero meno attratte dall’emergenza e più attratte dalla prevenzione.
Il parco Montemarcello Magra-Vara c’è. Può svolgere un ruolo di coordinamento e supporto dei sindaci.
Il contratto di fiume non costa nulla, ma è un primo, importante passo nella direzione di un territorio responsabile capace di organizzarsi e programmare interventi strutturali non più rinviabili.
Dobbiamo cercare di lasciare ai nostri figli o nipoti un territorio più pulito e fruibile, e soprattutto la salvaguardia del bene più prezioso: l’ACQUA.
Pietro Tedeschi
Presidente Parco Montemarcello Magra - Vara