Dai limoni al miele, dall’olio al vino, fino alle acciughe IGP del mar Ligure: ecco le eccellenze che caratterizzano il paesaggio e il mare del Parco delle Cinque Terre, dove si coltiva in strette lingue di terra in modo tradizionale senza meccanizzazione, grazie ad una tradizione millenaria che ha modificato la fisionomia di un paesaggio. E’ una terra morfologicamente difficile ma custode di un patrimonio di storia e tradizione che deve essere tutelato e valorizzato.
È quanto riporta Coldiretti La Spezia, in occasione della nomina della nuova Presidente del Parco delle Cinque Terre Donatella Bianchi, giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva che guiderà il fiore all’occhiello della Liguria, che per le sue straordinarie bellezze e peculiarità è stato inserito nel Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’Unesco.
Il Parco nazionale delle Cinque Terre, con i suoi 3868 ettari, è uno dei più piccoli d’Italia dove si incontrano 5 borghi: Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso al Mare. Una zona dove l’uomo in più di 1000 anni fa ha modificato l’ambiente naturale sezionando i pendii delle colline per ricavarne strisce di terra coltivabili sorrette da chilometri di muretti a secco, che hanno permesso di sviluppare un’ economia legata soprattutto alla viticoltura ( DOC Cinque Terre- Sciacchetra) all’olivicoltura e alla pesca.
“Le caratteristiche morfologiche di questa zona del levante – affermano il Presidente di Coldiretti La Spezia Sara Baccelli e il Direttore Provinciale Coldiretti Francesco Goffredo - non hanno reso la vita facile ai coltivatori presenti per la mancanza di zone pianeggianti e la conseguente impossibilità di meccanizzare l’agricoltura. Attraverso la costruzione di km di muretti a secco e l’introduzione delle monorotaie è stato comunque possibile non abbandonare questo territorio dalle grandissime potenzialità, dove si producono eccellenze conosciute a livello mondiale. Ad oggi, grazie anche all'istituzione del Parco Nazionale, gli sforzi per recuperare la tradizione legata all'attività vitivinicola sulle terrazze delle Cinque Terre hanno dato buoni risultati ma bisogna tornare ancora di più a puntare sull’agricoltura di questa zona e sulle sue biodiversità . E’ con questa panoramica che come Coldiretti La Spezia vogliamo augurare buon lavoro alla Neo Presidente che sarà chiamata a svolgere un compito impegnativo per la tutela ambientale e lo sviluppo armonico del comparto turistico della zona e della sua economia. Dal punto di vista della valorizzazione del settore agricolo presente, ci rendiamo disponibili al dialogo per creare insieme le condizioni necessarie affinché i giovani possano insediarsi in un territorio difficile dal punto di vista orografico ma unico al mondo, per evitarne l’abbandono e arrivare a recuperare terreni andati in disuso”.